In primo piano e attualità

25 settembre 2025

Spreco alimentare e ortofrutta, si può migliorare

327

Nel decennale dall’approvazione dell’Agenda ONU 2030, il contrasto allo spreco alimentare rimane una priorità urgente, con un’attenzione crescente al reparto ortofrutta e agli scarti di frutta e verdura

Il Cross Country Report del Osservatorio Waste Watcher International fotografa la situazione in Italia, rilevando un lieve ma significativo miglioramento: lo spreco settimanale medio è sceso a 555,8 grammi, rispetto a 683 grammi dell’anno scorso. Tuttavia, l’obiettivo nazionale di dimezzare lo spreco entro il 2030, con un limite indicato in 369,7 grammi settimanali, resta ancora distante.

Tra i prodotti più sprecati figurano in primo piano frutta fresca (22,9 grammi) e verdura fresca (21,5 grammi), poi - dopo il pane - l’insalata (18,4 g) e cipolle/tuberi (16,9 g), evidenziando una criticità importante per il comparto ortofrutticolo. 

Il Sud Italia registra i livelli più alti di spreco pro-capite, a differenza del Centro, che mostra una maggiore virtuosità, mentre le famiglie con figli e i grandi centri urbani tendono a gestire meglio la riduzione degli scarti.


Il rapporto sottolinea inoltre come le pressioni economiche e l’inflazione alimentare (+3,7% nell’estate 2025) abbiano spinto le famiglie a comportamenti più attenti e responsabili, anche grazie al supporto di strumenti innovativi come l’app Sprecometro

Questo strumento digitale, adottato da oltre 21.000 utenti, permette un monitoraggio costante dello spreco domestico, promuovendo abitudini durature e virtuose che sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030.

A livello europeo, nonostante l’abbassamento degli obiettivi ufficiali di riduzione dello spreco, l’Italia si posiziona ancora sopra la media comunitaria, con 555,8 grammi pro capite contro una media europea di circa 460 grammi. Questo dato evidenzia la necessità di misure più incisive e di un impegno costante per migliorare la qualità della filiera, dall’approvvigionamento alla distribuzione.

Un particolare ruolo di spicco, poi, è attribuito alla Generazione Z, che si dimostra particolarmente sensibile alle tematiche ambientali e alla sostenibilità alimentare. I giovani consumatori italiani mostrano una maggiore propensione a riutilizzare gli avanzi, a scegliere prodotti stagionali e locali, e a utilizzare le tecnologie digitali per combattere lo spreco, diventando così un modello virtuoso per l’intera società.

Sul fronte delle politiche e delle iniziative concrete, la campagna Spreco Zero, insieme al progetto Food is Never Waste promosso da Università di Bologna e Ciheam Bari, rappresenta un esempio significativo di azione condivisa tra istituzioni, ricerca e mondo produttivo. 

Queste iniziative mirano a sviluppare strategie di prevenzione e riduzione degli scarti non solo in Italia, ma anche in Paesi partner come Albania, Egitto e Tunisia, con interventi specifici quali la riorganizzazione della distribuzione dei pasti nelle mense universitarie e campagne di sensibilizzazione.

Per il settore ortofrutta, dunque, si conferma l’importanza di un approccio integrato tra innovazione tecnologica, consapevolezza sociale e politiche pubbliche mirate a migliorare la gestione e valorizzazione degli scarti, orientando la filiera verso una maggiore sostenibilità ambientale ed economica.

Potrebbe interessarti anche