Logistica e Trasporti

20 novembre 2025

Gioia Tauro: da buco nero a capitale italiana dei container

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Il porto di Gioia Tauro sta vivendo una trasformazione straordinaria da simbolo di sprechi e infiltrazioni mafiose a punto di riferimento nazionale e internazionale per la logistica dei container

Come sottolinea Claudio Del Frate sul Corriere della Sera, "alla fine del 2025 il porto di Gioia Tauro si confermerà il primo in Italia per volumi di traffico container, superando per la prima volta i 4 milioni di teu, staccando scali storici come Genova, Napoli e Trieste".

Fondali, rotte strategiche e innovazione tecnologica

Il salto di qualità nasce dalla combinazione di fondali profondi fino a 18 metri, unici in Italia, fondamentali per accogliere navi giganti con capacità fino a 25.000 container. Inoltre, l’attrazione di MSC, leader mondiale nel settore container, ha garantito flussi consistenti e continui

Oggi il porto fa da hub globale, con oltre 120 rotte strategiche, metà delle quali nel Mediterraneo e nel Mar Nero, e l’altra metà verso i principali mercati mondiali. Questa rete capillare ha consentito a Gioia Tauro di mantenere e aumentare il traffico anche in condizioni globali difficili, come la crisi del Canale di Suez.

Sempre sul Corsera si legge come l’autorità portuale, guidata da Paolo Piacenza, investa oltre 70 milioni  in tecnologie “green” come il “cold ironing”, che consente alle navi ormeggiate di spegnere i motori, abbattendo emissioni dannose, e su sistemi digitali avanzati per ottimizzare le operazioni di carico e scarico. I cantieri tecnologici in corso mirano a generare nuove professionalità e a rendere il porto uno dei più moderni d’Europa.

Legalità e sviluppo territoriale

Il vasto retroporto dispone di 6 binari ferroviari capaci di gestire treni di grandi dimensioni, potenziale cruciale per sviluppare la logistica del Sud e attrarre investimenti. Il porto si prepara inoltre ad un ruolo chiave nell’assemblaggio e nel trasporto dei pezzi del futuro Ponte sullo Stretto, progetto strategico per il rilancio dell’intera regione.

La storia del porto, però, non può essere raccontata senza menzionare l’ombra pesante della ’ndrangheta. Come riporta Del Frate, "la presenza mafiosa a Gioia Tauro è stata storicamente significativa, con arresti recenti e sequestri di droga che testimoniano come le cosche abbiano cercato di influenzare il traffico portuale".

Oggi però, grazie all’impegno congiunto di istituzioni, forze dell’ordine e società civile – come ricorda don Pino De Masi, referente di Libera – "il lavoro legale e le istituzioni rappresentano un antidoto concreto alla mafia, anche se la vigilanza resta fondamentale".

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