Ingrosso

01 agosto 2025

Borsa della spesa: comprare angurie, uva e fiori di zucca

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La Borsa della Spesa, l’appuntamento settimanale curato da Bmti  e Italmercati con il supporto di Consumerismo No Profit segnala i prodotti stagionali migliori da acquistare per tutto il mese di agosto.

Angurie sul podio per convenienza

Nonostante le forti precipitazioni abbiano compromesso parte della produzione ortofrutticola, non mancano i prodotti di stagione da gustare sotto l’ombrellone. Protagoniste assolute le angurie, abbondanti e di ottima qualità: grazie all’alta disponibilità, i prezzi all’ingrosso sono scesi del 17,1% rispetto a sette giorni fa, attestandosi tra 0,25 e 0,50 euro/kg e rendendole il frutto più conveniente di questa estate.

 Bene anche la produzione delle susine, vendute all’ingrosso tra 1,30 e 2,00 euro/kg, a seconda della varietà. Sebbene la produzione dei meloni retati sia calo a causa del maltempo, i prezzi all’ingrosso si mantengono tra 0,80 e 1,20 euro/kg, in calo del 13,1% rispetto ad una settimana fa

Quasi al termine, invece, le albicocche, anche le varietà tardive, disponibili ancora per poco a 2,00-2,40 euro/kg (-5,7% rispetto a sette giorni fa). È entrata nel vivo la campagna dell’uva da tavola: si trovano le prime varietà pugliesi e siciliane, come la bianca Vittoria e la nera Black Magic e i prezzi sono in calo del -13,5% rispetto ad una settimana fa, attestandosi sui 2,30 euro/kg; quelle senza semi, invece, si trova all’ingrosso sui 3,50 euro/chilo.

L'offerta degli ortaggi

Tra gli ortaggi, il calo delle temperature ha preservato le lattughe e la scarsa domanda ha tenuto i prezzi bassi, a circa 1,00 euro/kg (-13,1% rispetto ad un anno fa). Quasi conclusa la stagione dei fagioli borlotti, con prezzi stabili attorno ai 3,00 euro/chilo. 

Buona disponibilità per melanzane e finocchi, rispettivamente intorno a 1,00 e 1,40 euro/chilo. È questo, inoltre, il periodo ideale per i fiori di zucca, che all’ingrosso si trovano a circa 0,12 euro al pezzo, in diminuzione del 30,1% rispetto al 2024 a causa di un’abbondanza della produzione che non viene soddisfatta a pieno dalla domanda.


Fonte: Bmti e Italmercati

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