Prezzi alti per pesche e nettarine che con i calibri più grossi che sfiorano i 4 euro il chilo, ma a tutti i calibri viene riconosciuto un buon valore. Al contrario la sovrabbondanza di meloni e angurie ha fatto calare i prezzi, compreso il buon prodotto che si trova anche a 20 cent il chilo. Riprendono interesse e prezzo gli ortaggi. Finiti i limoni del Mediterraneo, sono costosi quelli dell'emisfero sud: abbondantemente sopra i 2 euro. La situazione nei mercati? In questo periodo dipende dalla localizzazione. Si lavora bene nelle località turistiche, si soffre un po' nelle grandi città che si stanno svuotando. Abbiamo sentito Alessandro Marchese dal Caar di Rimini e Salvatore Musso dal Mercato di Milano dove proseguono i lavori di Foody2025 ma ci alcune criticità da risolvere.
Bene Rimini, pesche e nettarine fino a 3,5 euro
Un luglio caratterizzato da un clima capriccioso e da un calo generale nei consumi si conclude comunque positivamente per il mercato ortofrutticolo riminese. A confermarlo è Alessandro Marchese, imprenditore del settore e presidente di Fedagro Rimini, che ci offre uno sguardo sulle tendenze del mese, i prodotti più richiesti e l’andamento delle quotazioni.
Alessandro Marchese
Marchese evidenzia come, nonostante le difficoltà atmosferiche e l’andamento un po' più lento del turismo, il rapporto tra merce scaricata e venduta sia stato soddisfacente, con una performance particolarmente interessante per pesche e uva. "Le nettarine hanno raggiunto quotazioni tra i 3 e i 3,5 euro il chilo, mentre altri lotti con calibro minore si sono posizionati comunque tra i 2,5 euro i 3".
Buona campagna per le uve
Le uve si sono distinte per pezzatura, colore e gusto. "La varietà Vittoria con i semi registra prezzi oscillanti tra i 2,5 e i 3 euro il chilo". Buona la richiesta anche per le varietà senza semi, Marchese cita Arra. “Io vendo bene il marchio Armonia che offre anche una tipologia particolare chiamata datterino che ha registrato un valore attorno ai 4 euro il chilo”.La dolcezza che conquista.
Prezzi bassi per meloni e angurie
Per quanto riguarda meloni e angurie, Marchese sottolinea le difficoltà nel mantenere le quotazioni nonostante volumi significativi. “Le angurie a marchio Gusto Puro hanno mantenuto un prezzo di riferimento di 1,20 euro il chilo, ma in generale sul prodotto anche buono la forbice di vendita si è ristretta tra 0,20/0,35 euro. Stesso discorso per i meloni, qualche settimana fa mancavano, quotati tra 0,50 euro e un euro, con picchi fino a un euro e mezzo per il prodotto di Mantova. C'è troppo prodotto e le quotazioni calano.
Fichi in ripresa a 4,5 euro
Il comparto dei fichi ha mostrato un andamento altalenante. "Dopo un avvio sprint a 6,5 euro, le quotazioni sono crollate fino a 2,5 euro. Tuttavia, si registra una ripresa, con il prezzo medio che ora si attesta intorno ai 4,5 euro - spiega l'imprenditore - Gran parte della merce proviene dal Salento, poche quote di prodotto locale".
In ripresa gli ortaggi: zucchine 0,70/1 euro
Sul fronte degli ortaggi, la settimana ha segnato una ripresa generale. "I pomodori Ciliegino si sono venduti fra i 2 e 2,30 euro il chilo, i Pixel fra 1/1,80 euro mentre i Datterini, a seconda della qualità e della lavorazione, hanno raggiunto prezzi tra i 2,5 e i 3,5 euro il chilo. Anche le zucchine ferme nelle settimane scorse, hanno registrato una risalita con prezzo di vendita compreso tra 0,70/1 euro il chilo".
Da Milano il listino degli agrumi: limoni oltre i 2 euro
A Milano si sta lavorando per trovare una quadra su alcune criticità di cui myfruit.it ha scritto nei giorni scorsi, leggi qui l'articolo, e come sottolinea il rappresentante dei grossisti Salvatore Musso: "Si attende una riunione per avere alcune risposte". C'è interlocuzione su diverse tematiche importanti del mercato dove incombono ancora i lavori dei cantieri di Foody2025.

Sul fronte mercato Musso ci presenta le dinamiche del listino degli agrumi. "Le arance mediterranee sono finite, l'offerta si è spostata quasi interamente sul prodotto sudafricano. Nelle ultime settimane non c’è stato un vero ribasso: il prezzo è sceso leggermente da 1,30/1,40 a 1,20/1,30 euro il chilo, il calo è più legato alla flessione dei consumi che a dinamiche di mercato. La città si sta svuotando e anche i consumi, a parte le zone frequentate dai turisti, nei locali ne risentono".
Per i limoni "la situazione è diversa: l’offerta è limitata e il prodotto scarseggia, con oscillazioni di prezzo più marcate. L'origine è da Argentina, Uruguay e Sudafrica con prezzi schizzati sopra i 2 euro e fino a 2,50. Il pompelmo, invece, ha un andamento più stabile. Si consuma lentamente, ha un suo pubblico affezionato, e il prezzo medio del Sudafrica si aggira attorno a 1,30 euro il chilo. Nessun picco, ma neppure cali: il prodotto tiene".
Cipolle alcune varietà superano abbondantemente l’euro
Nei mercati nazionali tra le referenze nazionali, spiccano le rosse di Tropea, confezionate in trecce, con quotazioni comprese tra 2.00 e 2.30 euro il chilo, riflettendo l’apprezzamento costante per questa varietà a forte identità territoriale. Le cipolle tonde bianche, vedono una buona presenza di prodotto francese con prezzi che superano anche 1,20 euro il chilo. Le tonde dorate risultano le più accessibili, sia nella versione italiana che tedesca, quelle in sacchi vedono il prodotto di origine Germania da 0,55 a 0,70 euro il chilo mentre le italiane vanno da 0,65 a 0,75. Le italiane in casse da 0,80 ma possono arrivare fino a 1,20 euro.
Infine, le tonde rosse italiane in casse registrano quotazioni tra 0,90 e 1.30 come l’Olanda che presenta valori simili.
Patate da 0,50 a 1 euro il chilo
Le patate gialle italiane in casse si attestano su valori compresi tra 0,70/0,90 euro il chilo mentre quelle in sacchi risultano più economiche, con quotazioni che partono da 0,50 euro. Il prodotto olandese, disponibile anch’esso in sacchi, quota tra 0,60 e 0,90 euro il chilo come le francesi che in alcuni mercati si vendono a partire da 0,50 euro. Le patate rosse italiane, ma c’è anche prodotto francese, registrano prezzi tra 0.60 e 1 euro il chilo.