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In sintesi

Gli smoothie innocent di nuovo in campo al fianco dei più anziani

smoothie innocent
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Autore Redazione

L’azienda torna a scaldare gli animi (e i tappi) delle sue bevande 100% naturali, con la terza edizione dell’iniziativa Tanto di Cappellino

Dal 15 febbraio, sarà possibile fare e farsi una gentilezza acquistando uno smoothie solidalvitaminico, dotato di vivace berretto, nel reparto fresco delle principali catene distributive – tra cui Alì, Bennet, Carrefour, Coop Nord-Ovest, Dao, Despar, Esselunga, Italmark, Pam, Pam Local, Panorama, To-Market, Unes – presso i punti vendita Starbucks, Panini Durini e online su Foorban, Glovo, Ilovepoke e Nutribees. Per ogni smoothie con cappellino venduto, 0,20 euro saranno devoluti in beneficenza ad Auser Lombardia, associazione di volontariato che si occupa di promozione sociale per favorire l’invecchiamento attivo, l’assistenza e l’inclusione degli anziani.
Ma per chi si fosse perso qualche pezzo, ecco un breve riassunto delle puntate precedenti, ovvero di come degli smoothie buoni di gusto lo divennero anche d’animo!

La storia di Tanto di Cappellino

Tutto comincia dall’intuizione un po’ stramba, francamente, di tale Adam di innocent. Nel 2002, lui e il resto dei cervelloni del marketing, si stavano arrovellando su cosa inventare per una nuova campagna promozionale in partenza per quell’inverno. Ad un certo punto, durante l’ennesima spossante sessione di brainstorming, il caro Adam ha esclamato: “D’inverno le temperature sono rigide e i cappelli sono utilissimi per ovviare al problema. Perciò perché non mettiamo cappellini di lana sugli smoothie?”. Tutti i colleghi si sono voltati verso di lui, l’hanno guardato esterrefatti e, superato lo shock iniziale, si sono lasciati convincere dall’entusiasmo trascinante dello sferruzzatore numero!

Partiva così Tanto di Cappellino, l’iniziativa più sgomitolante nella storia della frutta: creare graziosi cappellini di lana con cui vestire fantastica fragola, li vuoi quei kiwi, mega mango e cocco a chi tocca. La campagna è poi diventata ancora più buona, associando alla vendita degli smoothie con berretto uno scopo benefico.
Realizzare tutti quei simpatici zuccotti restava, però, un’impresa tutt’altro che scontata. Di qui l’idea di coinvolgere quante più persone possibili in questo circolo virtuoso, avvalendosi dell’aiuto di gagliardi maglieristi ed indomite sferruzzatrici d’ogni dove.

Dal 2002 in moltissimi hanno risposto all’appello, ferri del mestiere alla mano, e hanno creato favolosi, coloratissimi cappellini. Questo sodalizio eccezionale ha permesso, a oggi, di raccogliere e donare più di 15 milioni di euro in beneficenza, facendo dell’idea di uno l’impegno di tanti generosi.

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