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Fruttivendoli e non solo

Basilico in serra idroponica con l’energia della discarica

Bettolino

A Novellara, provincia di Reggio Emilia, la cooperativa sociale Il Bettolino unisce agricoltura, inclusione e sostenibilità

Il basilico coltivato grazie all’energia prodotta dai rifiuti. Succede a Novellara, provincia di Reggio Emilia, dove la gestione illuminata della discarica comunale ha permesso lo sviluppo di cinquemila metri di serra gestiti dalla cooperativa sociale Il Bettolino. Merito dell’utilizzo dell’energia termica prodotta dalla fermentazione dei rifiuti che garantisce di abbattere i costi di produzione ed essere così  competitivi sul mercato.

Bettolino

Una veduta interna della serra

Nessuna contaminazione tra i due siti, sia ben chiaro, ma un modello di valorizzazione  di una risorsa destinata, se non lavorata,  a disperdersi nell’ambiente. Parliamo di metano, quindi sostanza inquinante, che poi trasformato serve a riscaldare le serre. Si è iniziato con il basilico,  dal 2016 la Cooperativa ha puntato anche sull’alga Spirulina. Anche questa coltivata in vasche riscaldate dall’energia fornita dalla discarica. Il meccanismo è semplice: i rifiuti fermentano e creano il  biogas che viene captato e canalizzato per mettere in funzione i motori. I prodotto finiti sono energia elettrica e termica.

Nati dalla Coop Muratori

Questa storia agricola è particolare anche nella sua genesi, infatti la Cooperativa Sociale “Il Bettolino” è nata nel 1989 per  iniziativa della Cooperativa Muratori Reggiolo. Nasce fuori dai campi. Avrà poi  il sostegno della cooperativa madre, della Ausl locale e delle amministrazioni comunali della Bassa Reggiana, mentre  la sua sfera d’azione è  nei comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, e Reggiolo. Il loro obiettivo fondamentale è l’inclusione sociale, ma sottolineano: “Produciamo prodotti di ottima qualità con tecniche all’avanguardia e ponendo una grande attenzione all’ambiente grazie all’impianto di cogenerazione e alla lotta integrata“.

Quali sono questi prodotti? Il basilico biologico e non, prodotto con la tecnologia e la tecnica dell’idroponica in vasche galleggianti. Si parla di floating System.

Nelle serre è stato allestito un sistema di illuminazione con luce a LED grazie ad una collaborazione Ambra Light per migliorare l’accrescimento del basilico anche nelle ore notturne. Una scelta che ha anche consentito un notevole risparmio energetico.

Chiudono la filiera del basilico producendo anche il pesto

BasilicoColtivano e trasformano. In collaborazione con Coop Liguria  e il pastificio Stemarpast di Genova, la cooperativa ha chiuso la filiera: dal seme di basilico  al pesto alla genovese. Questo lo slogan promozionale, naturalmente si punta sugli ingredienti di qualità: il Parmigiano Reggiano, l’olio di oliva Italiano, i pinoli e il pecorino Dop. E riescono a venderlo bene viste le collaborazioni con grandi marchi a iniziare dalla Gdo con Coop, Conad, Sigma, Esselunga ma anche Cir Food, Agribologna, Italpizza e Saclà.

Erbe aromatiche e spirulina

Nel catalogo di prodotti della cooperativa ci sono anche le erbe aromatiche, queste come il basilico si possono comprare nella Gdo, e i ragazzi in affidamento si occupano della selezione, della preparazione delle vaschette e dello stoccaggio. La Sabar, la società comunale che gestisce la discarica, accanto alla serra per il basilico come ci racconta l’assessore all’ambiente di Novellara Alberto Razzini, ha realizzato tre serre complete di vasche teleriscaldate per la produzione di Spirulina: “Un progetto partito nel 2015 – racconta l’assessore – e che utilizza sempre l’energia termica prodotta nella discarica”.

E come si vede nel sito internet di Sabar la spirulina prodotta viene utilizzata da pasticcerie e pastifici locali. Abbiamo così tigelle, tortelli, passatelli, gramigna, tagliatelle, fusilli, penne e maccheroni all’alga spirulina. Ma fino a quando durerà? “Anche con la dismissione della discarica si avrà la produzione di energia almeno per 15 anni  seppure con intensità calante. Ma stiamo già pensando al futuro”. Con le rinnovabili un’alternativa si troverà, la dismissione e la bonifica della discarica sono invece un buon segno.

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