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Fruttivendoli e non solo

Fico Eataly World. Farinetti: “Vogliamo stupire il mondo”

A Expo Martina e De Castro “benedicono” il passaggio di consegne da Milano a Bologna con Fi.co Eataly World

«Dal 1 novembre, il giorno dopo la chiusura di Expo, sarò lì tutti i giorni e mi dedicherò completamente al progetto». Oscar Farinetti è entusiasta, sia dell’esito dell’Expo – «Abbiamo scoperto che in questo paese c’è spazio e disponibilità alla coscienza civica» – sia del futuro successo della nuova creatura Fico Eataly Word, un nuovo “paradiso dei buongustai” che, in una sorta di staffetta (anche se in realtà l’apertura è prevista a fine 2016, inizio 2017), si candida a raccogliere il testimone dell’Expo di Milano. Con la benedizione anche della politica, non solo quella locale, come si è visto durante la presentazione milanese, all’interno del media centre di Expo, di lunedì 26 ottobre.

«Fico prende su di se l’eredità di Expo con un progetto nazionale e spero che si apra anche una competizione virtuosa tra i vari territori italiani. È importante starvi a fianco» ha commentato il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, presente alla conferenza. AnchePaolo De Castro, relatore per l’Expo della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, non ha dubbi: “Siamo di fronte ad un progetto straordinario, un’occasione mondiale per capire cosa sia la cultura agricola. Dobbiamo pensare in grande e questo è un progetto di portata non solo nazionale, ma europea”.

Ma cosa ci sarà all’interno di questa sorta di Disneyland del cibo italiano, ma con propositi educativi e formativi? Nell’area del Caab di Bologna i visitatori troveranno un ettaro di campi e allevamenti dimostrativi, 20 ristoranti supervisionati dal tristellato chef modenese Massimo Bottura, 40 laboratori di trasformazione delle materie prime gestiti da altrettanti produttorie consorzi che hanno creduto nel progetto (per la filiera dell’ortofrutta e delle conserve la frutta in barattolo di Roboqbo, le patate di Pizzoli, i tartufi Urbani, le spezie di Elika, i sughi della Dispensa di Amerigo). E ancora 10 aule per la didattica e la formazione, 4mila metri quadrati di padiglioni per eventi, iniziative culturali e didattiche legate al cibo. Ovviamente un grande mercato dove acquistare prodotti alimentari e tante botteghe dove degustare le produzioni delle 40 Fabbriche Contadine. E poi tante biciclette, a tre ruote, dotate di cestini per la spesa, anche refrigerati, per percorrere gli 80mila metri quadrati di superficie occupata: le sta progettando appositamente la Bianchi.

Gli obiettivi sono molto ambiziosiattirare circa 6 milioni di persone l’anno – ma Farinetti non ha dubbi. « Ce l’abbiamo messa tutta per fare un progetto unico al mondo» che nasce da un’analisi semplice: l’Italia è il paese con la più grande biodiversità agroalimentare del mondo. Sicché, «serviva un luogo permanente per farla conoscere agli italiani e ai milioni di turisti stranieri che in futuro saranno attirati anche da Fico Eataly World per venire in Italia, proprio come a Disneyland negli Stati Uniti. Vogliamo stupire gli stranieri, abbiamo la possibilità di triplicare l’arrivo dei turisti stranieri in Italia attraverso il cibo perché tutti vogliono mangiare italiano all’estero. Fidatevi, io lo so».

I bambini saranno i principali destinatari di molto di quello che accadrà dentro la Fabbrica Contadina di Bologna. «A Fico porteremo tanti bambini, come a Expo, dove ne sono venuti due milioni». Insomma, Farinetti non ha dubbi: «Fico passerà alla storia, ne sono convinto: porteremo una marea di gente».

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