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Fruttivendoli e non solo

Se ne va Dino Abbascià, il Re delle primizie

Ambrogino d'oro Dino Abbascià

È morto a Milano nella notte di sabato 13 Dino Abbascià, imprenditore e presidente di Fida

L’ultima volta che abbiamo incontrato Dino Abbascià, a metà marzo di quest’anno, era dietro la sua scrivania in Corso di Porta Venezia a Milano presso la sede di Confcommercio: sorridente, sempre disponibile in mezzo ai mille impegni che contraddistinguevano la sua giornata – che iniziava molto presto, di notte -, mai avaro nel dire con chiarezza quello che pensava, faceva ancora mille programmi e aveva una grande voglia di impegnarsi come sempre per i suoi “fruttivendoli”, avanposto di quel piccolo commercio al dettaglio del quale è stato uno dei più importanti rappresentanti in Italia, certamente il più importante a Milano.

Se n’è andato nella notte di sabato 13 giugno dopo una lunga malattia, come comunica la stessa Confcommercio. “Dino Abbascià uomo di punta della Confcommercio – commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli – è stato un grande imprenditore capace di costruire dal nulla un’importante realtà aziendale che produce ancora oggi lavoro e benessere. Ma soprattutto è un esempio per le sue qualità umane che non gli hanno mai fatto dimenticare chi è in difficoltà. Anche in terre lontane. Proprio per questo Dino Abbascià, pur nel dolore profondo, lascia un ricordo bellissimo nei tanti che hanno avuto la fortuna di essere stati suoi compagni di strada”.

La sua è stata una classica e bella storia di imprenditoria “milanese” – che continua con successo grazie ai suoi familiari – figlia dell’emigrazione pugliese nella capitale lombarda: nato a Bisceglie nel 1942, arrivò giovanissimo a Milano negli anni Cinquanta e iniziò facendo il garzone in un negozio di frutta. Volontà di ferro, grande passione per il lavoro, intraprese un’attività di vendita al dettaglio e poi di ingrosso (specializzandosi nella vendita al canale HoReCa) con i suoi fratelli fino a diventare un vero punto di riferimento in città: il “Re delle primizie”, il primo a importare la frutta esotica in città, è poi diventato anche una figura di riferimento dal punto di vista istituzionale nel settore sia a livello cittadino che nazionale. Consigliere di Confcommercio Milano, componente della Consulta del presidente Carlo Sangalli, presidente del Sindacato milanese dettaglianti ortofrutticoli, presidente di Ente Mutuo (l’Ente di assistenza sanitaria integrativa della Confcommercio milanese), nonché presidente di Fida, la Federazione nazionale del dettaglio alimentare di Confcommercio. Attivo anche nella solidarietà (ha fondato una scuola per bambini in Kenia), lascia la moglie Maria Teresa, compagna di vita e di lavoro, e i figli Francesco e Anna Maria.

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