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Frutta a guscio ed essiccata

Nocciole: nell’areale campano produzione inferiore alle aspettative

Francesco Napolitano (Op Cerere): “Diverse le cause, dalla mancata impollinazione, alla cimice, fino all’annata di scarica”

Il 2023 della nocciola campana sarà un’annata in cui bisognerà mantenere le posizioni, auspicando un buon prezzo e sperando che il 2024 regali maggiori soddisfazioni.

A fare il punto della situazione, quando la raccolta è iniziata da circa una settimana, è Francesco Napolitano (nella foto), direttore tecnico della Op Cerere di San Gennaro Vesuviano (Napoli), organizzazione nata nel 1997 e oggi in forte crescita, con 140 soci e una presenza capillare non solo in Italia ma anche all’estero. Peraltro, la nocciola rappresenta il business principale di questa Op (“tra il 70 e l’80% del fatturato”, come conferma Napolitano), ma non l’unico. “In termini di corilicoltura – spiega infatti il direttore tecnico della Op Cerere – siamo attivi in diverse regioni italiane, quali Campania, Lazio e Umbria e perfino in Croazia, ma ci stiamo sempre più interessando anche alle mandorle, grazie a nostri associati in Sicilia e in Puglia, e alle noci. In un futuro molto prossimo, inoltre, ci occuperemo pure della produzione di pistacchi, visto che abbiamo contatti avviati con diversi produttori”.

L’andamento della campagna 2023

Tornando comunque alla campagna corilicola 2023, Napolitano commenta: “Forse, in termini quantitativi, sta andando anche un po’ peggio rispetto alle previsioni inziali di maggio. Nel Napoletano e in tutte le aree pianeggianti la raccolta delle nocciole è in pieno svolgimento, mentre a breve si inizierà negli areali di collina e montani, dove le attese sono di una discreta produzione”.

Le cause di questa situazione sono molteplici. Continua Napolitano: “Secondo l’opinione che mi sono fatto anche in base alle mie competenze tecniche, hanno inciso diversi fattori, come la mancata impollinazione a inizio anno per l’eccessiva umidità presente in quei giorni, la consistente presenza della cimice che ha fatto abortire molti frutti e, altra nota da tenere presente, l’annata di scarica. In ogni caso, per attestare la reale produzione dell’intero comparto corilicolo campano sarà necessario attendere la fine dei lavori di raccolta di tutti gli areali”.

La qualità del prodotto che c’è, però, è molto soddisfacente. “Essendo pochi – prosegue Napolitano – i frutti hanno buoni calibri e questo è positivo. Anche l’andamento termopluviometrico registrato nei mesi centrali del 2023 ha contribuito positivamente alla crescita dei frutti. Tuttavia, bisognerà valutare la percentuale dei difetti e, in particolare, del cimiciato.

Buona parte della produzione della Op Cerere sarà conferita a Besana, da anni player mondiale nella trasformazione e commercializzazione della frutta in guscio.

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