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Frutta a guscio ed essiccata

Marrone di Castel dei Rio decimato dal maltempo

Sergio Rontini: “Ci sono interi appezzamenti, non raggiungibili a causa delle frane, nei quali non si raccoglierà”

Se la produzione di marroni ci sarà, parte di essa non potrà essere raccolta, perché non raggiungibile in alcun modo. E’ questo il destino che segnerà una buona percentuale (ancora non quantificata con precisione) del Marrone di Castel del Rio (Bologna), un’eccellenza della castanicoltura che si trova a pagare direttamente le conseguenze del maltempo delle scorse settimane.

A testimoniarlo è, tra gli altri, Sergio Rontini, socio titolare dell’azienda agricola biologica Il Regno del Marrone, che produce castagne e marroni su 50 ettari di bosco secolare e realizza anche trasformati.

“Ci troviamo nella situazione in cui interi castagneti sono irraggiungibili a causa delle frane del mese scorso – spiega Rontini – Quindi, in queste zone non si raccoglierà nulla. Inoltre, per il medesimo problema, non mancano i castagneti danneggiati; anch’io ho una parte della produzione che non riuscirò a raccogliere”.

Rontini fa poi il punto su ciò che resta di una già compromessa campagna 2023, rilevando: “La fioritura delle piante è bella. Dove il terreno non è franato, le piogge hanno senz’altro aiutato. Si nota però ancora una forte presenza del cinipide, specialmente in alcune zone che si distinguono una colorazione verde più scura. Abbiamo comunque smesso di fare i lanci dell’insetto utile, ormai diffuso nell’ambiente. Ci vuole pazienza, perché il suo effetto non è né immediato, né automatico. L’importante, ora, è non fare trattamenti e non bruciare sterpaglie”.

Sulla campagna 2022, invece, Sergio Rontini conclude: “Il bilancio non è stato del tutto soddisfacente. A parte i danni provocati dal cinipide, i prezzi non sono stati alti. Solo l’elevata qualità era venduta a 4 euro il chilo, ma più spesso siamo scesi a 3 euro e, a un certo punto, siamo stati costretti a calare le quotazioni perché il mercato non assorbiva l’offerta”.

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