E’ ancora emergenza ghiri nei Monti Nebrodi, dove nasce una delle eccellenze corilicole italiane. A evidenziare nuovamente il problema è stato, da Macfrut 2023, Enzo Ioppolo, presidente della Comunità della Nocciola dei Nebrodi.
“Bisognerebbe difendere questa coltura – spiega Ioppolo – perché è una potenziale e importante fonte di ricchezza per la comunità locale. Invece, tuttora viviamo in piena emergenza ghiri, che stanno distruggendo interi noccioleti”.
Se non si interviene in fretta con una legislazione che prenda provvedimenti contro questo animale protetto, aggiunge Ioppolo, si rischia di disperdere anche un importante lavoro fatto pochi anni fa grazie a fondi pubblici.
“Sarebbe un vero peccato se lasciassimo tutto ai ghiri – prosegue infatti il presidente della Comunità della Nocciola dei Nebrodi – perché tra il 2013 e il 2015, grazie a una misura ambientale finanziata con fondi del Psr (Piano di sviluppo rurale), siamo riusciti a recuperare 8.000 ettari di noccioleto. Invece, appunto, oggi nonostante gli sforzi profusi ci troviamo in una situazione dove la produzione è minacciata pericolosamente da questi animali. Occorre difendere chi produce, non pensare a certi regolamenti fatti in nome della biodiversità nel chiuso del proprio ufficio”.
La volontà di proseguire su un percorso virtuoso, peraltro, c’è tutta. Assicura ancora Enzo Ioppolo: “Intendiamo perseguire la strada della produzione biologica, che è sempre stata una caratteristica delle nostre zone. Tanto che, per contrastare il problema della cimice, abbiamo già trovato un paio di antagonisti naturali. Siamo insomma determinati – conclude – a rimettere in carreggiata il comparto della nocciola siciliana, ma occorre attenzione anche da parte delle istituzioni preposte”.
