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Nocciole: nel 2023 in arrivo il primo raccolto di Calabria in Guscio

Mario Caligiuri: “La vendita a Ferrero è prevista solo nel 2024, ma i nostri corilicoltori sono stati molto abili ad accelerare i tempi”

Non sono ancora grandi numeri quelli che i produttori aderenti al progetto di Ferrero Calabria in Guscio chiedono alla stagione 2023, ma è molto positivo il fatto che, proprio quest’anno, si possano vedere i primi risultati concreti: raccogliere cioè le prime nocciole.

Ovviamente, per Mario Caligiuri, presidente della rete di imprese che aderiscono al progetto, è difficile nascondere la soddisfazione. “Le cose – spiega – stanno procedendo molto bene. La nostra rete, nata nel 2019, ad oggi conta già una 80ina di soci, di cui 70 produttori e 10 fornitori di servizi. Anche le superfici allevate a nocciola sono in crescita: siamo già arrivati a 150 ettari in tutta la regione, con 50 nuovi ettari rispetto alla scorsa stagione. Altri 50 ettari saranno piantati entro fine anno, quindi siamo molto soddisfatti per come sta procedendo il progetto”.

Ma c’è di più. “Per il 2023 – aggiunge Caligiuri – attendiamo il raccolto dei primi 10 ettari. Per vendere il nostro prodotto a Ferrero bisognerà aspettare ancora un anno, ma va rilevata comunque l’abilità dei nostri corilicoltori, che hanno saputo seguire le giuste indicazioni agronomiche per sviluppare al meglio le piante”.

Quanto ai vantaggi della filiera chiusa, Caligiuri non ha dubbi: “Per un produttore locale, aderire al progetto di Ferrero è molto conveniente, poiché il contratto prevede comunque il riconoscimento di un prezzo minimo, sotto al quale le nocciole non possono essere vendute. Inoltre, c’è anche un risvolto etico. I terreni che proponiamo di avviare a noccioleto, sono tutti o incolti abbandonati o seminativi; non si va quindi a intervenire con espianti di altre specie. La provincia che attualmente si è dimostrata più ricettiva rispetto al progetto è quella di Cosenza, ma il lavoro da fare rimane ancora tanto: potenzialmente siamo solo al 10% dei terreni utilizzabili”.

Anche il tema della siccità non preoccupa: “Ogni nuovo noccioleto – precisa Caligiuri – deve prevedere il suo impianto per l’irrigazione”. Infine, se la cimice, come conferma Caligiuri, in Calabria non rappresenta un problema, qualche preoccupazione in più la destano gli ungulati, specialmente i cinghiali. “Ma ci stiamo attivando – conclude Mario Caligiuri – per agevolare l’installazione di impianti di difesa passiva, con reti metalliche elettrificate“.

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