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Castagne: in Piemonte prezzi in picchiata per i produttori

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Autore Redazione

Per Coldiretti Cuneo la qualità non paga. “Gli squilibri di filiera minano la sostenibilità economica delle imprese agricole”

Nonostante il meteo eccezionalmente caldo e siccitoso degli ultimi mesi, la qualità delle castagne è buona, eppure restano molto bassi i prezzi riconosciuti ai produttori. E’ questo il primo amaro bilancio che Coldiretti Cuneo traccia dell’annata 2022 per la castagna, frutto simbolo dell’autunno che la città di Cuneo si prepara a celebrare nella 23esima Fiera nazionale del Marrone.

A inizio ottobre si è conclusa la raccolta negli impianti cuneesi di pianura specializzati di ibridi eurogiapponesi, mentre è iniziata da circa una settimana nei castagneti tradizionali di varietà locali, delle aree collinari e montane, dove proseguiranno sino a fine mese. Sono oltre 2mila le aziende agricole coinvolte in provincia di Cuneo, con una superficie coltivata a castagneto da frutto di 4mila ettari e una produzione media di 40mila quintali.

L’annata, secondo i tecnici di Coldiretti Cuneo, benché catastrofica dal punto di vista climatico si è rivelata soddisfacente in termini di quantità prodotte, grazie alle condizioni favorevoli in fase di fioritura che hanno determinato un carico importante di frutti, spesso causando un calo di pezzatura assieme alla scarsa disponibilità idrica. In molte zone, tutavia, la produzione si è dimostrata in linea con quella degli anni scorsi. In generale, si registra un lieve calo produttivo rispetto alle ultime annate e buona qualità dei frutti, che hanno subìto soltanto in alcuni areali danni da insolazione, stress idrico o scottature e danni da insetti, soprattutto cydie, mentre si registrano percentuali molto basse di marciume interno.

Più ancora del clima, sta incidendo pesantemente sulla castanicoltura cuneese il mercato, che fa registrare un vero e proprio collasso dei prezzi riconosciuti ai produttori: per gli ibridi eurogiapponesi si è partiti da buone quotazioni, intorno a 3,80 euro/kg, per poi scendere nelle settimane di fine raccolta sotto l’euro; per le storiche produzioni locali, le operazioni commerciali sono iniziate all’insegna di prezzi bassi, variabili in base alle varietà e alla pezzatura, da 1,5 a 0,50 euro/Kg per i produttori.

“Quotazioni insostenibili che non coprono neppure i costi di produzione – commenta Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo – mentre i consumatori vedono crescere i prezzi delle castagne al banco. Ancora una volta a farne le spese è l’agricoltore, costretto a pagare tutte le inefficienze e gli errori di chi sta a valle della filiera. Serve una più equa ripartizione del valore per salvare le aziende castanicole”.

“Il nostro invito ai consumatori – dice Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – è di scegliere castagne cuneesi acquistando direttamente dai produttori: un modo per dare un sostegno concreto all’economia delle nostre vallate e riconoscere il prezioso lavoro di cura dei boschi svolto dai castanicoltori che mantengono viva una cultura contadina fatta di tenacia, passione e tradizioni familiari”.

Tra le più apprezzate varietà locali sul mercato – ricorda Coldiretti Cuneo – ci sono il Garrone Rosso, tipico dei boschi a sud di Cuneo da Peveragno a Borgo San Dalmazzo, e la Bracalla della Valle Varaita, con frutti di pezzatura medio-grande, dolci e saporiti. Molto ricercati anche il Marrone di Chiusa Pesio, prodotto di nicchia e di particolare pregio, e la Garessina della Val Tanaro, eccellente come castagna secca. Dal 2006 la nostra Provincia vanta il riconoscimento Igp per la “Castagna Cuneo”, produzione che coinvolge oltre 100 comuni cuneesi ma attende ancora che il mondo commerciale la valorizzi come merita con azioni promozionali mirate.

Fonte: Coldiretti Cuneo

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