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Nocciola Piemonte Igp: rischio siccità scongiurato, ma fa paura la grandine

Marco Franco: “Ci aspettiamo una buona produzione. Ma la guerra in Ucraina ci ha danneggiato a livello commerciale”

Con i temporali delle ultime settimane, sembra ormai alle spalle un rischio siccità per la zona delle Langhe, terra di Nocciola Piemonte Igp. Tuttavia, nell’immediato si torna a temere la grandine, che in Piemonte ha già fatto danni, mentre a livello commerciale si guarda anche alla situazione internazionale, in particolare alle evoluzioni del conflitto russo-ucraino.

A fare il punto della situazione è Marco Franco, titolare assieme alla sorella Katia di Cascina Bosco Maggiore, l’azienda di Alba (Cuneo) specializzata nella produzione e nella trasformazione di Nocciola Piemonte Igp.

“Per il 2022 –  spiega Franco – ci aspettiamo un buon raccolto, anche se le somme si tireranno ovviamente solo a fine agosto. Ultimamente è venuto a piovere e il clima si è rinfrescato, quindi è stato scongiurato il pericolo siccità. Tuttavia, proprio in questi giorni temiamo la grandine, che ha già colpito vicino a noi, in particolare nell’Astigiano e un po’ anche verso Cuneo, ma fortunatamente per ora non in Langa”.

Buone notizie, invece, per quanto riguarda la cimice: “E’ stata un grosso problema tre/quattro anni fa – osserva l’imprenditore – ma già l’anno scorso è sembrata molto in regressione”.

La famiglia Franco produce nocciole da tre generazioni e oggi il noccioleto si estende su circa 17 ettari. A livello commerciale, l’azienda Cascina Bosco Maggiore è attiva sia verso la clientela professionale, sia verso il privato. “Circa il 60-70% di chi acquista le nostre nocciole – continua Franco – è composto da gelaterie o pasticcerie, in Italia e all’estero. Con il conflitto in Ucraina, tuttavia, abbiamo notato una contrazione dell’export, che non avevamo registrato invece nemmeno durante l’emergenza Covid. Queste minori vendite oltre frontiera sono avvenute sia dove la guerra è più vicina, come la Lituania, sia in paesi lontani dalle zone del conflitto, come la Francia. Abbiamo comunque sopperito con nuovi canali commerciali in Italia”.

Per quanto riguarda il privato, sono diversi i prodotti finiti proposti dall’azienda, ma c’è una referenza che non può mai mancare: le creme spalmabili. “Insieme alle nocciole tostate – conclude Marco Franco – sono tra i prodotti più richiesti dalla clientela privata. Noi proponiamo quattro diverse creme; avevamo provato a toglierne due, ma poi abbiamo visto che la richiesta era comunque molto alta, quindi siamo tornati a farne quattro. Del resto, sono diversi i turisti e i privati che le ordinano”.

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