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Nocciole: occorre una politica di prezzo più incisiva

Pierluigi Ercules: “Non è possibile che il prodotto turco sia pagato più del piemontese”. Intanto, in campagna resta il rischio gelate

Quando parla delle sue nocciole, Pierluigi Ercules – titolare con la moglie dell’azienda agricola Ronco Luigina di Marentino (Torino) – lo fa con una passione che traspare dalla voce e dagli occhi. Tanto che quando gli si chiede come sta procedendo la campagna 2022, dopo l’annus horribilis 2021, non accenna solo all’andamento dell’annata agricola, ma esorta gli organi competenti ad essere sia più incisivi nelle politiche di prezzo, sia nei controlli sulla vera Nocciola Piemonte Igp.

Le potenziali insidie per la campagna 2022

Andando con ordine, per le previsioni di produzione Ercules spiega: “Veniamo da un 2021 molto complesso, dove noi abbiamo raccolto solo un 10% rispetto all’anno precedente. Finora non abbiamo avuto problemi con le gelate tardive, ma il pericolo non è ancora scampato. Tuttavia, il problema in campagna non è solo questo. C’è infatti la cimice, che credo rimarrà un’insidia per qualche anno ancora, anche se dipende sempre molto dall’andamento dell’annata. A seconda infatti delle temperature invernali, se più o meno calde, essa si riproduce in modo maggiore o minore. Nelle nostre zone, poi, non bisogna sottovalutare il fattore fauna selvatica: solo lo scorso anno, a causa dei cinghiali, avrò perso dai 20 ai 30 quintali di nocciole. Ci sono agricoltori che, qui intorno, per il medesimo problema hanno smesso di piantare il mais e fanno solo girasole”.

Una proposta completa per il cliente professionale (ma non solo)

Dal punto di vista commerciale, l’azienda agricola Ronco Luigina si sta sempre più strutturando. “Abbiamo circa 5mila piante di nocciola – spiega Ercules – e lavoriamo internamente tutta la nostra produzione, realizzando sia tutte le principali tipologie di semilavorati per i clienti professionali (nocciole sgusciate, tostate, granella, farina, ecc.), sia prodotti finiti, come la nostra spalmabile al 60% di nocciola. Recentemente, inoltre, abbiamo anche attivato sul nostro sito internet la possibilità di evadere ordini ricevuti direttamente on line. Siamo anche fornitori di Eataly in Piemonte e abbiamo contatti pure all’estero, in particolare Austria e Svizzera”.

Prezzi: si può fare di più?

Tuttavia, quando gli si chiede di commentare il prezzo, Ercules borbotta. “Noi piccoli produttori – spiega – siamo spesso scacco dei grandi commercianti, che impongono di fatto il prezzo che vogliono. Così, abbiamo annate in cui la Nocciola Piemonte Igp viene pagata 300 euro il quintale, e annate in cui arriva a 500 euro il quintale. Manca ancora, insomma, una vera politica di prezzo sulla Nocciola Piemonte Igp, sulla quale secondo me il Consorzio dovrebbe dire maggiormente la sua. Non può succedere, come è già accaduto, che nocciole turche siano pagate più di quelle piemontesi. Come ci vorrebbero, inoltre, controlli maggiori anche sulla difesa dell’autentica Nocciola Piemonte Igp”.

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