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Frutta a guscio ed essiccata

Nocciole: si sperimentano quelle ecosostenibili

Il “Progetto Testimone” ha come capofila l’azienda Antica Rufrae di Presenzano, nel Casertano

E’ possibile produrre nocciole in piena armonia con l’ambiente circostante da una parte, garantendosi un’adeguata redditività dall’altra parte? Per rispondere a questa domanda, dallo scorso anno l’azienda agricola Antica Rufrae di Presenzano (Caserta) è capofila nel “Progetto Testimone”, finanziato dal Gal Alto Casertano e svolto in collaborazione con il Cnr di Portici (Napoli), che mira appunto a indagare nuove soluzioni per gestire un noccioleto in modo del tutto sostenibile.

A raccontare come sta andando sul campo è lo stesso Filippo Marinaro, titolare dell’azienda Antica Rufrae, che spiega: “Nell’ambito del noccioleto di famiglia, che si estende su 20 ettari, abbiamo dedicato a questo progetto 3 ettari, dopo esserci aggiudicati, nella primavera scorsa, un bando del Gal Alto Casertano. I tre ettari sotto osservazione – prosegue Marinaro – sono stati a loro volta suddivisi in tre zone, per applicare diversi criteri agronomici”.

In cosa consiste la sperimentazione

La sperimentazione, quindi, è tuttora in corso. “Un ettaro – riferisce Marinaro – è stato mantenuto per così dire più grezzo, ovvero allo stato naturale. Non sono state fatte concimazioni, ma abbiamo proceduto esclusivamente all’inerbimento del terreno con varietà di trifoglio e loietto. Un secondo ettaro di noccioleto vede invece la concimazione con stallatico certificato biologico e trattamenti consentiti dal disciplinare dell’agricoltura biologica. Il terzo e ultimo ettaro, detto anche Campo Testimone, prevede poi concimazioni con letame inoculato con microorganismi indicati dal Cnr, inerbimento con trifoglio e loietto, trattamenti a base sia di zolfo e propoli, sia di funghi selezionati. L’intenzione, infatti, è quella di fare insediare funghi buoni che possano limitare al massimo lo spazio per quelli dannosi”.

Centraline e nidi per piccoli uccelli

Ma non è tutto. “All’interno dell’area sperimentale -prosegue Marinaro- abbiamo installato due centraline per il monitoraggio climatico e del terreno, con tanto di sensore di umidità. Inoltre, abbiamo posizionato anche diverse cassette-nido per piccole specie di uccelli, potenzialmente utili per contrastare insetti dannosi come il bananino e altri parassiti”.

Nell’autunno 2022 i primi risultati

I risultati, sono attesi già dai prossimi mesi. “Il primo vero ciclo completo della sperimentazione – aggiunge Marinaro – riusciremo a completarlo solo quest’anno, poiché nel 2021 siamo partiti tra marzo e aprile. In autunno, a raccolta finita, saremo quindi in grado di valutare i diversi risultati e, aderendo a questo progetto, ci siamo assunti anche l’impegno di organizzare momenti di divulgazione”.

Progetti futuri

Qualche considerazione, infine, sulla stagione in corso e su nuovi progetti. “In campagna, dopo la deludente stagione del 2021, quest’anno sembra stia andando bene, anche se è da tenere sotto controllo lo sviluppo dell’acaro delle gemme, che dalle nostre parti rappresenta senz’altro un’insidia. In azienda, poi, ci stiamo organizzando per realizzare un laboratorio per la trasformazione delle nostre nocciole di Giffoni. Ci siamo già dotati, in tal senso, di una sgusciatrice e di una calibratrice”.

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