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Frutta a guscio ed essiccata

Mandorla di Sicilia: aumenta la richiesta, ma non il prezzo

Rocco Selvaggio: “Prodotto unico al mondo. Ora via a progetti di valorizzazione per vincere la concorrenza”

Di anno in anno la Op La Mandorla, che ha sede a Mazzarino (Caltanissetta) e vanta una base produttiva che arriva a coprire quattro province (Caltanissetta, Enna, Agrigento e parte di Catania), aumenta il suo numero di soci. Oggi, i produttori aderenti hanno già superato il centinaio rispetto alla 50ina di soli sette anni fa, quando tutto ebbe inizio. Alla guida, c’è come sempre Rocco Selvaggio, anch’egli produttore di mandorle, che guarda soddisfatto al lavoro fatto finora all’interno dell’organizzazione, ma ancor più è determinato a pensare alle iniziative da intraprendere nell’immediato futuro.

Un momento positivo per il comparto della mandorla

“Il mondo della mandorla – spiega Selvaggio – in linea generale sta vivendo un momento positivo. Tuttavia, per quanto riguarda noi produttori di Mandorla di Sicilia, viviamo una situazione in cui la richiesta cresce, ma i prezzi non aumentano. Diversi sono i fattori che hanno contributo a questo, tra cui da una parte la concorrenza di prodotto estero, dall’altro il fatto che la nostra mandorla non è mai stata troppo valorizzata a livello di marketing e comunicazione. Tuttavia ora anche noi vogliamo intervenire sotto questo aspetto. Già il Consorzio per la tutela della Mandorla d’Avola, ad esempio, è partito prima di noi e ha fatto un buon lavoro. Ora, noi vogliamo valorizzare la Mandorla della Sicilia centrale, dal momento che abbiamo una base produttiva che copre quattro province e 67mila ettari. E’ importante comunicare che la nostra mandorla ha caratteristiche uniche al mondo, è salutare in quanto non contiene aflatossine e si presta a differenti usi.

Grande attenzione su varietà e sistemi di allevamento

Le varietà allevate sono scelte con cura, così come i metodi agronomici adottati. “Tra le varietà che vanno per la maggiore – prosegue Selvaggio – abbiamo Genco e Tuono. Entrambe sono tardive, tanto che la fioritura sta iniziando proprio in questi giorni. La scelta è dovuta al fatto che il mandorlo teme molto le basse temperature, e vogliamo in questo modo scongiurare il più possibile danni da gelate tardive. Genco si presta molto a un impiego nella pasticceria – prosegue Selvaggio – e per caratteristiche si avvicina alla famiglia delle dure. E’ infatti ricca d’olio e si presta per fare la pasta di mandorle. Tuono è una mandorla molto bella alla vista, dal gusto dolce, quindi ideale per un consumo tipo snack quotidiano. Stiamo guardando inoltre a innovativi metodi di allevamento, come quelli in uso in Spagna, altro importante polo produttivo. Nel novembre scorso, abbiamo organizzato anche un meeting tra soci produttori, all’insegna del meno legno, più frutto, per promuovere il sistema Zaragoza, che nel mio appezzamento adotto già da tempo con grande soddisfazione, perché aumenta la produttività della pianta”.

Un anno di super produzione?

Quanto alla campagna 2022, Selvaggio aggiunge: “Al momento è prematuro fare previsioni, ma ci attendiamo una produzione nettamente superiore rispetto all’anno scorso, che pure non era stata male. Vedremo come andrà con i prezzi; in effetti, una sovraproduzione potrebbe anche determinare un ulteriore appiattimento, che ovviamente non ci auguriamo”.

Progetti futuri

Numerosi, peraltro, sono i progetti sulla rampa di lancio: “Grazie ai Pif (Piani integrati di filiera, ndr) della Regione Siciliana, sono stati destinati 15 milioni al nostro comparto. E abbiamo intenzione di usufruire di parte di questi fondi per aggiungere alla sgusciatura anche altre lavorazioni, come la pelatura e la produzione di pasta di mandorle e latte di mandorla. Le potenzialità sono ancora moltissime. L’importante è avere introdotto il concetto che fare aggregazione è fondamentale”.

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