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Frutta a guscio ed essiccata

Frutta in guscio: nasce la prima Op transnazionale

Nocciole
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Autore Redazione

L’annuncio di Unaproa riguarda la società viterbese Assofrutti, realtà leader nella produzione di nocciole

È stato riconosciuto da alcune settimane fa alla viterbese Assofrutti lo status di Organizzazione di produttori (Op) transnazionale nel comparto della frutta in guscio, la prima in assoluto in Italia.

Ad annunciarlo è Unaproa (Unione nazionale tra le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli, agrumari e di frutta in guscio), che spiega: “L’Op Assofrutti è leader nella produzione delle nocciole, con un fatturato di 64,5 milioni. Con oltre mille corilicoltori e castanicoltori associati e una superficie di oltre 9.972 ettari, rappresenta la principale organizzazione italiana nel comparto della frutta in guscio e una delle più rappresentative del settore tra gli associati di Unaproa. Il settore corilicolo rappresenta un volano importante per l’intera economia della Tuscia”.

I soci produttori aderiscono alla Op Assofrutti sia in forma individuale, sia tramite 3 cooperative collegate e ubicate nel Lazio (Saivcongercimini, Assonovit, Marronicimini), ai quali si aggiungono i soci produttori della Romania.

“Le Op transnazionali – riprende ancora Unaproa – hanno l’obiettivo di favorire lo sviluppo di sinergie tra i diversi soci, incentivando collaborazioni tecniche e commerciali per incrementare l’efficacia del programma operativo, aumentare il valore commerciale del prodotto e la relativa remunerazione.

“Siamo molto orgogliosi – dichiara il legale rappresentante di Unaproa, Felice Poli – di sostenere iniziative concrete come questa, che vanno nella direzione della riorganizzazione e qualificazione delle Op che il sistema Unaproa porta avanti da tempo”.

“Desidero ringraziare la Regione Lazio ed il Mipaaf” – aggiunge il presidente dell’Op Assofrutti Pompeo Mascagna – per il prezioso e fattivo supporto per il buon fine di questa importante riconoscimento. Il nostro è stato un percorso nel quale abbiamo creduto fortemente e al quale abbiamo lavorato con la collaborazione dei corilicoltori anche di altri stati dell’Unione Europea, in particolare con la Romania”.

Fonte: Unaproa

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