Diletto castagne_top news frutta secca_18mar-26mag_2024
Arcadia_top news generale_22apr-12mag_2024
Frutta a guscio ed essiccata MySnack

“Cambiate la legge per salvare i pinoli”

Chi è produttore di pinoli lo sa: ormai da diversi anni, anche questa varietà di frutta secca sta rischiando grosso in diverse zone d’Italia, a causa del cosiddetto “cimicione delle conifere”, un insetto originario del Nord America che avvelena le pigne seccando i pinoli all’interno. L’ente Parco regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli (PI), dove il pinolo biologico è considerato uno dei prodotti tipici tra i più rinomati, ha quindi lanciato un appello affinché sia legalmente consentito arginare, con l’introduzione di un insetto antagonista, lo sviluppo del cimicione. “Una svista normativa – denuncia infatti all’Adn Kronos l’Ente Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli – impedisce dal 2010 di rilasciare in natura un antagonista naturale di questo insetto. Nel 2003 infatti l’Italia, nella legge di recepimento della direttiva Habitat dell’Unione europea, ha stabilito che sono vietate la reintroduzione, l’introduzione e il ripopolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone, quindi tutte quelle esotiche o aliene”. Il nostro Paese è però – prosegue la nota dell’agenzia di stampa – uno dei pochi stati membri nei quali il legislatore si è fermato alla frase iniziale, senza prevedere un percorso autorizzativo in deroga, diversamente da ciò che è invece avvenuto nella maggior parte degli altri Stati europei. Di conseguenza, ogni volta che sono state presentate delle domande per liberare in natura l’antagonista del cimicione, individuato proprio grazie a uno studio italiano finanziato dal ministero delle Politiche agricole in una piccola vespa presente in Nord America (nome scientifico Gryon pennsylvanicum), gli esperti si sono visti rispondere picche. Questa vespa depone le proprie uova dentro quelle dell’insetto invasivo, nutrendosi di queste ultime. Parallelamente, il Gruppo di Entomologia del Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia di Firenze che ha condotto lo studio, ha condotto un’attenta analisi del rischio appurando che, con la sua immissione in natura, l’antagonista del “cimicione” non entrerebbe in competizione con altre specie autoctone”.

(Visited 74 times, 1 visits today)