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Focus GDO

Ricetta reparto ortofrutta? Massima cura

A Marca Fresh il convegno di myfruit con il confronto tra mondo della produzione e della distribuzione

Il calo dei consumi è chiaro, ma presidiando il reparto, magari con l’ausilio, quando possibile, della vendita assistita, l’ortofrutta può offrire soddisfazioni. La conferma arriva anche dal successo di nuove categorie come l’esotico, in gran parte l’avocado, della frutta secca, in gran parte i mix, e dei piccoli frutti, in gran parte i mirtilli, che hanno rivitalizzato le vendite.

C’è speranza per il settore se si lavora. Questo il dato emerso all’evento organizzato a Marca Fresh da myfruit.it. Un confronto, moderato dalla direttrice Raffaella Quadretti, tra mondo della produzione e della distribuzione.

Solo posti in piedi nell’evento, altro segno di una sempre forte attenzione ai temi dell’ortofrutta, introdotto da Salvo Garipoli, direttore di SGMarketing, con la ricerca dedicata ai consumi. “Il dato sistemico ci parla di una caduta dei consumi, ma se andiamo a vedere la frequenza settimanale d’acquisto emerge la centralità dell’ortofrutta – sottolinea Garipoli – Abbiamo un’intensità cinque volte maggiore di consumo, rispetto, per esempio, alla carne bovina“. C’è filo da tessere. Non mancano le emozioni perché il campione alla domanda sui sentimenti provocati dall’ortofrutta risponde: Amore, euforia e felicità.

Eleonora Graffione di Coralis: “Puntiamo sulla vendita assistita”

La presidente e Ad di Coralis, consorzio di imprese della piccola distribuzione organizzata, parte dai dati: “Si sono subiti dei cali importanti”. Che fare? “Io spingo sulla vendita assistita e la cura del reparto. Fuori dall’ Italia il reparto ortofrutta è una gioielleria e questo determina rispetto da parte del consumatore. La confusione porta confusione“. Se non è possibile un’assistenza continua si può fare a fasce orarie, l’importante che non manchi cura e attenzione per evitare sporco e disordine.

“Su 20 aziende due hanno la vendita assistita. Sono poi importanti i rapporti di filiera con i produttori”. Naturalmente la comunicazione, ma attenzione “i capi reparto devono essere preparati. E’ necessario un gran lavoro sulla formazione”.

Prodotti che funzionano: Signor Datterino

Ci sarà pure l’inflazione e il calo dei volumi, ma non si arrestano i casi di successo. Come Signor Datterino, storia illustrata da Monica Merusi di Bayer Crop Science. La chiave dell’affermazione? “Disponibilità tutto l’anno e qualità è il nostro place, creare un piccolo gioiellino. Abbiamo fatto indagine di mercato per sapere che il datterino non si sceglie solo nel periodo estivo ma tutto l’anno. Un prodotto smart quindi consumato anche come merenda. Si sono individuate quattro varietà, selezionato i produttori e poi presentato alla Gdo”. Il risultato? “Si sono vendute 2 milioni di confezioni da marzo a dicembre 2023. Lavoriamo con tre insegne, ma vogliano aumentare per essere presenti in 700 punti vendita“.

Sostenibilità? “C’è un protocollo da rispettare e siamo pronti per il lancio del Signor Datterino in versione nichel free”. Sulla comunicazione si è investito sulla confezione con qr-code per collegarsi ai social e al sito dove si attiveranno anche le pagine per i collaboratori. Infine coinvolgimento di influencer food e specializzati sulla nutrizione.

Alessandra Manzato e il successo di avocado, frutta secca e piccoli frutti

Alessandra Manzato, group category manager Conad registra le dinamiche di mercato ma indirizza l’attenzione sui casi di successo: “Ci sono numeri positivi per la frutta esotica come l’avocado, senza dimenticare la frutta secca soprattutto con i mix sgusciati che incontrano l’interesse dei giovani. Infine i piccoli frutti, in particolare il mirtillo”.

Trend positivi. “Dove registriamo una maggiore propensione all’acquisto lavoriamo per qualificare l’assortimento”. Un esempio? “Il grado di maturazione dell’avocado. Sui piccoli frutti, mirtilli in particolare, sappiamo che vengono consumati in famiglie con bambini che di solito hanno consumi sotto media, quindi lavoriamo per l’ ampliamento della gamma, nuovi mix e formati”. Lo sguardo attento non si ferma all’ortofrutta: “Si studiano le dinamiche in altri reparti che poi  portiamo nel nostro reparto”. Trasversalità ma c’è sempre la forte attenzione verso la sostenibilità con i report annuali che stimolano i cambiamenti concreti.

Romagnoli: “Non scelto per te, ma fatto per te”

Giulio Romagnoli, Ad Romagnoli F.lli Spa, punta sulla bontà: “Le qualità organolettiche dovrebbero rientrare tra i prerequisiti. Si spegne l’ emozione se l’ortofrutta non è buona, ogni delusione in termini di gusto ritarda la prossima scelta di acquisto”. Si parte da qui e per raggiungere il risultato serve programmazione, nuovi rapporti di filiera con più partnership e  programmi di assistenza.

Geniale il suggerimento sulla comunicazione: “Non scelto per te, ma fatto per te“, per poi mantenere la promessa. Punta polemica sulla sostenibilità. “Non basta il report di sostenibilità basato soprattutto sulla comunicazione, i documenti devono essere una prassi e redatti secondo standard internazionali che permettano una misurazione oggettiva. Si deve puntare sul rating Esg, farà la differenza”.

Leonardo Odorizzi e la scelta territoriale

Leonardo Odorizzi,  amministratore La Grande Bellezza Italiana, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di partire dal territorio. “Noi abbiamo dei prodotti che risalgono anche al 1400 ma sono stati riconosciuti solo recentemente. Il potenziamento del made in Italy anche per orientare il consumatore e ritrovarsi nella tradizione mentre il prezzo giusto è  quello che permette di ripetere il riacquisto“.

La strategia illustrata da Odorizzi si declina con la ricerca di prodotti del territorio che garantiscono unicità e alta qualità. Una scelta fatta con il radicchio e la pesce di Verona, la clementina di Taranto, la mela di Cuneo e ultima ben arrivata la pera di Mantova. Sapori e colori dimenticati e ora rivitalizzati. C’è da puntare anche sui giovani: “Abbiamo il problema della mancanza di manodopera. Noi li valorizziamo portandoli nella governance dei consorzi. Sono otto prodotti Igp per altrettanti consorzi. Alla  Fiera di Berlino avranno uno stand dedicato a loro”.

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