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Focus GDO

Coop, sostenibilità a tutto tondo

CoopSostenibilità

Fedele alla definizione di sviluppo sostenibile secondo la sua accezione più ampia, Coop pone attenzione non soltanto all’impatto ambientale, ma anche a quello economico e sociale.

Lo sviluppo sostenibile secondo la sua accezione più ampia, dunque ambientale, economico e sociale. È questo il concetto di sostenibilità secondo Coop la quale, sul tema emotivamente più recente, dunque l’impatto della plastica sull’ambiente, nel settembre 2018 ha annunciato il superamento dell’impiego delle plastiche vergini e ha implementato su tutte le linee di prodotti a marchio l’impiego di plastica riciclabile. Parallelamente, laddove possibile, ha sostituito gli imballaggi di plastica con vaschette e vassoi in cartone.

«Si tratta di un percorso in itinere – ci spiega Germano Fabiani, responsabile del reparto frutta di Coop Italia –. Stiamo dialogando con l’industria e, al contempo, auspichiamo la messa a punto di una molecola innovativa. Per noi la plastica vegetale sarebbe l’optimum». Quanto agli eventuali maggiori costi di un packaging innovativo, Fabiani non sembra preoccupato: «A noi spetta il compito di stimolare il mondo dell’industria e, eventualmente, prestare il fianco a eventuali implicazioni di natura economica: l’eventuale prezzo più alto degli imballaggi sostenibili non deve essere visto come uno scoglio».

GermanoFabiani_CoopItalia

Germano Fabiani

Risparmio energetico nei punti vendita e focus anche sui trasporti

Restando nel reparto ortofrutta, nel nome del risparmio energetico, soprattutto nei negozi di recente apertura i prodotti di IV e di V Gamma sono esposti in frigoriferi con gli sportelli, nonostante un iniziale timore dovuto alla reticenza del consumatore a superare le barriere: «Le iniziali contrazioni dovute l’effetto barriera sono state presto superate – puntualizza Fabiani – . I frequentatori abituali man mano hanno preso confidenza anche con le chiusure».

Sempre in tema di risparmio energetico nei negozi, essendo Coop Italia un consorzio di secondo grado al servizio delle sette cooperative del sistema, occorrerebbe entrare nel merito dei singoli piani di sviluppo. Ma, come ha raccontato Fabiani, sul contenimento dei consumi ci sono alcuni denominatori comuni che, man mano che si verificano nuove aperture o ristrutturazioni, vengono tenute in debita considerazione. «Gli investimenti in energia pulita e nelle tecniche architettoniche più moderne per la coibentazione dei negozi sono all’ordine del giorno – ha ricordato -. Impianti fotovoltaici per soddisfare il fabbisogno energetico con energia autoprodotta e green, le chiusure dei frigoriferi al fine di contenere la dispersione del freddo, gli impianti di illuminazione volti al risparmio energetico sono elementi che si ritrovano già in molti punti vendita».

Infine, per chiudere il cerchio della sostenibilità intesa come riduzione dell’impatto sull’ambiente, un ambito di miglioramento riguarda i trasporti. «Dobbiamo ottimizzare la composizione utile dei singoli imballaggi – ha ammesso Fabiani -. Su alcune referenze trasportiamo ancora aria».

Sul fronte invece della sostenibilità sociale, con la Campagna Buoni e Giusti, Coop mira a garantire la dignità e integrità della filiera: da una parte la salute del consumatore finale, dall’altro la garanzia dei diritti di chi nella filiera lavora. «Sul tema dei diritti dei lavoratori e del lavoro pulito – ha proseguito Fabiani – Coop non è da quest’anno che è impegnata per un’agricoltura in chiaro, un’agricoltura trasparente. L’ultima esperienza in questo senso è stata in agosto, con la campagna del pomodoro fresco da salsa, che ci ha visto innalzare il prezzo di vendita al pubblico sensibilmente rispetto all’anno precedente. Un esperienza di successo perché non abbiamo incontrato nessuna resistenza e nessuna lamentela da parte del consumatore finale, nonostante quest’anno non avessimo il prezzo più conveniente della piazza. Ma con una comunicazione dedicata, in cui sottolineato che deve essere l’agricoltura buona a scacciare quella poco trasparente, riusciamo a intercettare la sensibilità del consumatore».

Ricerca del gusto, in Coop work in progress continuo

«La ricerca dell’innalzamento del gusto è work in progress continuo, soprattutto per quanto attiene la frutta. Stiamo recuperando un gap che va indietro di qualche lustro, quando i produttori hanno scelto di orientarsi maggiormente sulla produttività per ettaro, sulla resistenza delle varietà, sullo sviluppo della colorazione esterna, a scapito del profilo organolettico –  racconta il manager – . Sul fronte delle mele, dell’uva da tavola senza semi e delle susine, stiamo anche lavorando su progetti all’insegna dell’eccellenza alimentare». per quanto riguarda le verdure, invece, sono due anni che Coop sta lavorando a un progetto di rilancio dei pomodori che consiste nella mappatura di tutte le varietà disponibili per areali produttivi, al fine di trovare un prodotto che dia maggiore soddisfazione al consumo.

Infine, sui prodotti biologici, cresce il numero di referenze nel reparto ortofrutta: «Siamo cresciuti sensibilmente soprattutto in termini di arricchimento dell’assortimento, oggi siamo in grado di offrire prodotti di quarta e di quinta gamma biologici. Non solo – ha concluso Fabiani -. Sistematicamente, da circa un paio di anni, anche i prodotti bio vanno in promozione. Questo ci permette di fare una proposta al consumatore non solo economica, ma anche valoriale».

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