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Valenzano: “Per le ciliegie resta solo la speranza”

vito valenzano_ciliegie

L’azienda FraVa testimone oculare della sfacelo in Puglia: perso almeno il 50% della produzione. I prezzi sono alle stelle, si confida nella Ferrovia

A fine marzo le gelate; a maggio prima il violento scirocco – si parla di velocità che hanno raggiunto i 70 chilometri orari – e poi la pioggia. Nulla è stato risparmiato alle ciliegie pugliesi tanto che, secondo Vito Valenzano, titolare della FraVa di Rutigliano (Bari), la produzione di quest’anno è almeno dimezzata. Resta però una speranza, che porta il nome di durone Ferrovia. Con questa varietà tardiva, infatti, meteo permettendo, si potrebbe salvare almeno una parte di una stagione comunque compromessa. In attesa delle ultime raccolte, il mercato fa i conti con due variabili complicate: quantità di prodotto esigue, prezzi alle stelle. 

Un inizio tragico

“L’inizio della stagione è stato tragico – esordisce Vito – A fine marzo inizio aprile abbiamo fatto i conti con le gelate, poi è arrivato lo scirocco, che ha danneggiato quel poco di prodotto che c’era sulle piante. Come se non bastasse, a due giorni dal vento è anche piovuto: insomma, soprattutto con la varietà precoci, in particolare la Bigarreau, abbiamo perso parecchio“. L’azienda di Vito Valenzano si occupa principalmente di acquistare e commercializzare prodotti ortofrutticoli, tra cui le ciliegie, che sono vendute per l’80% alla Gdo italiana, il restante tra Gdo estera e mercati. Pertanto, il suo è un occhio privilegiato sullo scenario produttivo pugliese: “Nessuna azienda è stata risparmiata dall’andamento climatico di quest’anno: la stagione è difficile per tutti, perché il prodotto è poco e i prezzi sono alti“.

Ciliegia frutto di élite? L’ultima speranza si chiama Ferrovia

ciliegieI prezzi sono alti per il consumatore – che rischia di trovare le ciliegie sui banchi a più di dieci euro al chilo – e sono alti anche per tutta la filiera, produttori, commercianti, Gdo: “L’anno scorso, per un chilo di ciliegie, al produttore pagavano 3,50 euro – ricorda Valenzano – Quest’anno esattamente il doppio, siamo sui sette euro. Considerando che la Gdo deve aggiungere circa il 30%, si rischia di far diventare la ciliegia un prodotto per pochi, di élite”. Come spiega Vito, però, la stagione non è ancora finita: si concluderà entro la metà di giugno con il durone varietà Ferrovia, per il quale si nutrono parecchie speranze.

Si tratta di una varietà tardiva, che quindi non ha subito i danni di cui sopra. Si raccoglierà tra il 10-15 giugno, poi sarà conservata nelle celle frigorifere dei magazzini di Fra Va per altre due settimane, in modo da arrivare alla fine di giugno. “Meteo permettendo – spiega Vito – con la Ferrovia dovremmo riuscire a recuperare almeno parte della stagione“.

Problema manodopera non pervenuto

ciliegie manodoperaIn questo scenario, causa pandemia, a turbare i produttori pugliesi vi è stato anche lo spauracchio della carenza della manodopera.

“All’inizio della stagione eravamo molto preoccupati da questo aspetto, ma con le produzioni dimezzate, in realtà, il problema non lo abbiamo affatto sentito: la Puglia delle ciliegie è riuscita a far fronte con la manodopera interna. Certo – conclude – la carenza di braccianti potrebbe rappresentare un ostacolo per l’uva. Staremo a vedere”.

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