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Eventi e Fiere

Catasto uva da tavola: hanno già risposto 35 Op

Del Core: “Censiti 8.000 ettari. La raccolta dati terminerà il prossimo mese”. Macchi: “Info importanti per definire le strategie commerciali”

Con oltre 45mila ettari investiti, l’uva da tavola è la terza specie più coltivata in Italia (dopo mele, pesche e nettarine). Eppure le imprese ortofrutticole italiane dispongono ancora di poche informazioni utili – indispensabili – a fare programmazione.

Per questo motivo la Commissione uva da tavola (Cut) ha attivato il Centro servizi ortofrutticoli – Cso Italy di Ferrara nella raccolta dei dati necessari alla realizzazione del primo catasto varietale italiano dell’uva da tavola. Il progetto è stato illustrato questa mattina nell’area collettiva Italy a Fruit Logistica 2023 da Massimiliano Del Core, presidente della Cut, e da Elisa Macchi, direttrice del Cso.

“Da 25 anni il Cso lavora sui numeri di superfici e produzioni e la nostra esperienza dice che alcune informazoni sono indispensabili per fare programmazione, a cominciare da varietà e anno di impianto – ha spiegato Elisa Macchi – Solo così si può ragionare in base alla distribuzione varietale e l’età, per esempio, calcolare il calendario di maturazione e di raccolte, conoscere disponibilità e tempistica dell’offerta. Tutte informazioni importanti per definire le strategie commerciali”.

“Abbiamo iniziato dalle Organizzazioni di produttori (Op), che hanno già dati aggregati, e censito 8.000 ettari di 35 Op. Un campione che può diventare rappresentativo. Poi passeremo ai breeder, che stanno portando innovazione sul territorio, e ci confronteremo per verificare la veridicità dei dati e fare nuovamente programmazione”.
Senza trascurare che la raccolta di dati sensibili avviene in forma del tutto anonima e permetterà di divulgarli in forma aggregata.

A testimoniare l’utilità del Catasto varietale anche gli interventi di Teresa Diomede (Apoc Salerno, che con 157 soci, 2.100 ettari per un fatturato di quasi 38 milioni l’anno scorso è la prima Op viticola), Luigi Rizzo di Op Terra di Bari (“Per avere contezza dei dati e potere decidere come collocare al meglio il nostro prodotto“, ha detto) e Salvatore Novello della Op siciliana Valleverde, che ha sintetizzato: “Si tratta di dati che saranno fondamentali per i Programmi operativi, per i produttori e anche per le decisioni della politica”.

Attivato alla fine del 2022, e ancora in svolgimento, il “progetto Catasto” dovrebbe chiudere la fase di raccolta dati entro il prossimo mese. Nel catasto, ad informazioni generali e di base si aggiungono dati più specifici che permetteranno di scattare una fotografia di ciò che è oggi l’uva da tavola e di fornire già nel 2023 indicazioni numeriche attendibili sulla direzione della produzione.

In chiusura lavori il sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, ha annunciato l’iniziativa organizzata dal suo Comune dal 23 al 26 luglio, intitolata “Regina di Puglia – The Apulian Table Grape Network“.

L’evento vedrà il coinvolgimento di aziende e organizzazioni afferenti anche ai Comuni limitrofi, territorio che ospita la più importante produzione di uva da tavola italiana. Buyer da tutta Europa e Medio Oriente, giornalisti e blogger italiani ed europei visiteranno gli areali produttivi del Sud Est barese con l’obiettivo di promuovere l’uva da tavola e il suo territorio.

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