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Eventi e Fiere

Spezie ed erbe officinali, l’elemento distintivo di Macfrut

Un salone nel salone dedicato a due settori che hanno molto da esprimere. Piraccini: “Un momento unico in Europa”

Un momento unico in Europa, non c’è nessun altro evento che abbia come protagoniste le spezie e le piante officinali. Il che permette a Macfrut di differenziarsi ancora una volta rispetto alle altre fiere di settore”. Così Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, ha presentato stamattina il salone Spices&Herbs Global Expo, che si terrà a Rimini, dal 4 al 6 maggio prossimi in concomitanza con Macfrut. “Si tratta di un progetto a cui sono molto affezionato e in cui credo molto – ha proseguito – Sono settori in cui desideriamo investire e pertanto il salone delle spezie e delle erbe officinali sarà di fatto una fiera nella fiera, con un’area espositiva che ospiterà operatori da tutto il mondo, incontri di business con buyer internazionali, workshop tecnici con esperti del settore, show cooking con categorie di prodotto sempre più apprezzate dai consumatori”.

Il salone si svolgerà in un padiglione dedicato e sarà organizzato su due aree distinte: quella delle spezie, frutto della  partnership con Cannamela (gruppo Montenegro) e quella delle erbe officinali e aromatiche, realizzata in collaborazione con Fippo (Federazione italiana produttori piante officinali) e la rivista Erboristeria Domani. Nel padiglione saranno presenti quattro tipologie di spazi: area show cooking, area mostra, percorso sensoriale, sala conferenze.

Il settore in numeri

Il mercato globale delle spezie vale circa 20 miliardi di dollari, con una stima di crescita tra il 4 e il 5% annuo. Cresce anche la produzione – circa 13 milioni di tonnellate – con una proiezione di arrivare a 18 nel 2030.

“Non esiste un numero certo di spezie – ha fatto notare Roberto Pernozzoli, purchasing manager del gruppo Montenegro – E anche all’interno delle singole categorie non ci sono certezze. Per esempio, nessuno è in grado di dire quante tipologie di peperoncino esistono al mondo”. 

“La pandemia ha rinvigorito il mercato – ha aggiunto Fausta Fiumi, marketing & new business director food dello stesso gruppo – Molti consumatori hanno sperimentato nuove spezie e hanno incentivato il consumo di quelle che già acquistavano con consuetudine”.  

Quanto alle erbe officinali e aromatichein Italia si coltivano 7.300 ettari per un totale di 500 imprese professionali strutturate. Escluso il coriandolo, si producono circa quattromila tonnellate di piante officinali e 350 tonnellate di oli essenziali, in gran parte di agrumi (bergamotto). Il valore della produzione del comparto è stimato intorno a 235 milioni euro, riferito alla sola materia prima di trasformazione. Se si aggiunge l’export di derivati a valore aggiunto si può arrivare a un miliardo.

Andrea Primavera, presidente di Fippo, la federazione che riunisce 140 aziende per un totale di tremila ettari coltivati, ha commentato: “E’ importante creare un momento di incontro e di aggiornamento per un settore caratterizzato da innovazione e dinamicità”. 

La filiera al centro  

“Macfrut è un evento di filiera – ha ricordato Piraccini – e anche il salone delle spezie e delle erbe aromatiche avrà la stessa logica”.

Saranno diversi i temi trattati, coltivazioni biologiche, produzioni italiane, responsabilità sociale. Cannamela curerà  un intervento tecnico con cui illustrerà le particolarità di questo mercato, ponendo l’accento sull’importanza della tracciabilità della filiera: “L’obiettivo è mettere a fattor comune l’esperienza della nostra azienda con quella di Macfrut”, ha sintetizzato Pernozzoli.

“Da settore prevalentemente commerciale, legato all’importazione, oggi il comparto delle erbe officinali è divenuto una filiera complessa che va dalla coltivazione, alla trasformazione, alla creazione di valore aggiunto nella produzione di integratori alimentari, cosmetici naturali e derivati farmaceutici – ha concluso Primavera – La sfida del comparto è oggi quella di uscire dalla dimensione di mercato di nicchia”.

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