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Biologico

Aiab: “Il nuovo decreto sui controlli del bio non aiuta”

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Autore Redazione

Per l’Associazione la certificazione costituisce già una solida garanzia per imprese e consumatori. Occorre snellire la burocrazia

Ieri si è tenuto al Masaf un importante tavolo di confronto focalizzato sul decreto controlli del bio. Questo incontro ha visto la partecipazione positiva dei presidenti delle commissioni Agricoltura della Camera dei deputati e del Senato, oltre al sottosegretario Luigi D’Eramo.

Il Decreto in questione, in linea con il decreto legislativo 20/2018, si concentra sulla questione dei controlli e degli operatori del sistema biologico italiano. L’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab) sottolinea che l’attuale sistema di controllo e certificazione costituisce già una solida garanzia per i cittadini e che le imprese del settore lavorano costantemente per fornire prodotti di alta qualità, certificati e garantiti.

Il presidente di Aiab, Giuseppe Romano, ha dichiarato: “Questo decreto era un atto dovuto a seguito della legge del bio, ma noi auspichiamo che venga fortemente rivista tutta la parte che riguarda le sanzioni indirizzate alle aziende agricole e che, oltre a generare strumenti normativi che appesantiscono ulteriormente il sistema di controllo e certificazione, con evidenti ricadute sugli operatori, si dia la più ampia disponibilità da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, per mettere a sistema le informazioni”.

“Per un concreto efficientamento del sistema – ha proseguito Romano – chiediamo che i sistemi informatici siano resi accessibili agli organismi di controllo in modo da sfruttare appieno le tecnologie di rilevamento e il monitoraggio satellitare, consentendo un flusso più efficiente di informazioni tra le banche dati. Questo ridurrà la burocrazia imposta alle aziende agricole”.

“In sintesi – ha concluso Romano – riteniamo questo decreto altamente punitivo nei confronti delle aziende agricole, esposte a sanzioni importanti, e crea una situazione di pericolosità per il settore che potrebbe inibire fortemente la crescita del settore stesso”.

Fonte: Aiab

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