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Aziende

Mutti entra nel mercato delle zuppe fresche, in corso la fase di test

Basko, Alì e Iperal le insegne coinvolte finora. A settembre il lancio su scala nazionale, si lavora all’ampliamento dell’offerta

Novità in casa Mutti che, grazie a investimenti mirati, è entrata nel segmento delle zuppe fresche. Da febbraio 2022, sugli scaffali di Basko (Liguria e Piemonte), Alì (Veneto) e Iperal (Lombardia), i consumatori possono trovare tre referenze: la pappa al pomodoro, la pomodorata di farro e lenticchie e la vellutata di pomodoro arancione.

“A settembre – ha dichiarato l’azienda a myfruit.it – è previsto il lancio su scala nazionale e, prossimamente, è in programma l’ampliamento della gamma con l’ingresso di nuove referenze attualmente in fase di sviluppo“.

Ricavi a doppia cifra

La novità si pone in uno scenario di crescita per il Gruppo emiliano. Secondo i dati del bilancio, Mutti ha chiuso il 2021 con un fatturato di 484 milioni, quasi il doppio rispetto a cinque anni prima e +13% rispetto al 2020. Un risultato positivo confermato da un Ebitda superiore a 48 milioni di euro.

“Grazie alla campagna del pomodoro straordinaria per qualità e quantità – fanno sapere dall’azienda – il Gruppo ha potuto ripopolare il magazzino, svuotato dall’impennata di domanda nel 2020 causata dalla pandemia”.

Nel 2021 Mutti ha consolidato ulteriormente la propria posizione nel mercato del pomodoro italiano (34% a valore) e ha segnato un nuovo traguardo: per la prima volta la quota dei volumi di vendita nei mercati esteri (51%) ha superato quella del mercato intrno (49%).

“Questi risultati confermano un percorso di crescita che l’azienda vive in maniera costante da ormai più di 20 anni – ha dichiarato l’Ad Francesco Mutti – Abbiamo mantenuto un trend positivo anche in un anno, il 2021, dove la crescita dei consumi retail non è stata così significativa come nell’anno precedente, il primo che abbiamo vissuto in pandemia. La nostra crescita pone al centro il pomodoro di qualità, senza compromessi. E tutto ciò non sarebbe possibile senza il contributo della nostra filiera italiana di valore e quello dei nostri 500 collaboratori che lavorano con impegno per dedicare il loro meglio a chi ci sceglie ogni giorno”.

Qualche numero

Delle 685mila tonnellate di pomodoro lavorato nel 2021, 345.500 sono state trasformate nello stabilimento di Montechiarugolo (Parma), che occupa 310 dipendenti (147 amministrativi e 163 produttivi), 273mila nel sito produttivo di Collecchio (Parma), che occupa 141 dipendenti (24 amministrativi e 117 produttivi), e 66.500 in quello di Fiordagosto – Oliveto Citra (Salerno), dedicato alle specialità tipiche del sud, come il pomodoro lungo e il ciliegino. Qui gli occupati sono 49 (11 amministrativi e 38 produttivi). A supportare la lavorazione durante la stagione del pomodoro si aggiungono diverse figure stagionali impiegati nei tre siti produttivi: nel 2021 sono state più di 1100.

Si investe anche in sostenibilità

Nel 2022 Mutti ha stanziato oltre 30 milioni per interventi industriali e per attività ulteriormente migliorative degli indici di qualità, efficienza e sicurezza del Gruppo.

In termini di investimenti, inoltre, l’azienda ha messo a punto una strategia volta alla sostenibilità che, oltre a monitorare e migliorare il proprio impatto attraverso la redazione del bilancio ambientale, comprende un investimento iniziale di 1,5 milioni per il triennio 2022/24 dedicato esclusivamente allo sviluppo di progetti ambientali.

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