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Rincari, Cpr System blocca i prezzi

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Autore Redazione

Artosi: “Dialogo con le aziende e massimizzare l’efficienza energetica. Serve una politica sulle energie rinnovabili”

Da sempre leader nell’economia circolare, Cpr System sta vivendo un processo di grande trasformazione con l’inserimento della nuova cassa Redea che andrà a sostituire nell’arco di un biennio l’intero parco di casse a sponde abbattibili oggi in circolazione.

La filosofia dell’azienda che nel 2021 ha movimentato circa 165 milioni di casse e 7,8 milioni di pallet si basa sul concetto, attualissimo, del riutilizzo. La cassa, una volta riempita e consegnata al punto vendita viene svuotata, ripiegata e riportata nei depositi di Cpr System dove è lavata e rimessa in circolazione.

Il percorso virtuoso di Cpr System evita l’emissione di rifiuti nell’ambiente e prevede il riciclo della plastica proveniente dalle casse non più utilizzabili.

Un modello che, da sempre, punta sull’efficienza energetica per ottimizzare i costi. L’impianto di Gallo (Ferrara) è dotato di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza e gli impianti di lavaggio sono a cogenerazione, limitando in questo modo i consumi di energia elettrica per produrre l’acqua calda e risparmiando anche acqua.

I rincari superano il 40%

“Tutto questo però non basta a limitare la tempesta perfetta nella quale ci troviamo ad operare – dichiara la direttrice generale di Cpr System, Monica Artosi – I costi di un’azienda efficiente come la nostra, in termini energetici, aumentano eccome. Possono incidere meno, come in realtà sta accadendo, ma certamente le nostre strategie in termini di efficientamento non compensano rincari che superano il 40% nell’ultimo bimestre. Vorrei sottolineare che l’Italia non ha autonomia energetica, anzi, è uno dei paesi europei più dipendente da fonti estere e questo si sente moltissimo in queste circostanze particolari”.

Secondo i dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) l’Italia ha il grado più elevato di dipendenza energetica dall’estero tra i maggiori paesi europei: il 78,6% contro il 47,3% della Francia, il 64% della Germania e il 76,3% della Spagna. Per il gas naturale, il peso dell’import è superiore al 90% (contro una media Ue di circa il 70%).

“È chiaro – prosegue Monica Artosi – che questa situazione, in un momento di forti rincari, mette l’Italia in una condizione di svantaggio competitivo a cui occorre porre un rimedio che non può dipendere da ristori temporanei ma deve certamente prevedere una strategia di lungo periodo di investimento sulle energie rinnovabili. A Gallo, sede principale di Cpr System, abbiamo da sempre massimizzato l’efficienza con impianti a basso impatto energetico tramite il fotovoltaico e il nostro modello tutt’ora regge l’impatto della crisi. Non sappiamo bene fino a quando. Ad oggi in molti osservatori economici affermano che i costi energetici dovrebbero diminuire dal mese di marzo e altrettanto si dice del costo della plastica. Devo dire però che noi, per la trasformazione del nostro parco imballi abbiamo un contratto che fino al 30 giugno non prevede calo dei prezzi”.

 

Il prezzo non è il solo problema di questo momento, un’altra enorme difficoltà è il reperimento della materia prima. Oggi la situazione si è un po’ normalizzata ma consideriamo, per capire il contesto di difficoltà, che un importante fornitore di nostri produttori di casse è stato bloccato per giorni e giorni nel Canale di Suez quando c’è stato il drammatico incaglio ormai un anno fa. Il prezzo della plastica per chilogrammo è passato da 1,24 euro il chilo quando abbiamo dato avvio al nostro progetto di trasformazione per arrivare agli attuali 2 euro, con punte, in alcuni momenti, di 2,30 euro il chilo”.

“Nonostante tutto questo – evidenzia Monica Artosi – stiamo procedendo a pieno ritmo nell’inserimento delle casse Redea e a oggi i soci sono soddisfatti sia per l’impatto visivo delle casse nei reparti ortofrutta sia per la gestione logistica. E ovviamente per la parte economica che, nonostante i rincari, mantiene i prezzi bloccati, senza alcun aggravio di costi sui soci. Entro il 2023 – conclude la direttrice generale di Cpr System – riteniamo di chiudere l’intero processo di sostituzione. Siamo consapevoli che saranno due anni complicati ma è uno sforzo necessario per fare innovazione. Credo che l’innovazione sia l’unico modo per far si che Cpr System vada avanti con la crescita oltre il nostro passaggio. Innovazione significa futuro, crescita costante e duratura leadership sui mercati”.

Fonte: Cpr System

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