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Trend e Mercati

Pesche, percoche e nettarine: le prime stime sulle produzioni europee

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Autore Redazione

Europêch indica l’Italia con volumi regolari e Grecia e Francia vicine al potenziale. Va peggio per la Spagna

Le previsioni di produzione di pesche, percoche e nettarine in Europa – Europêch 2022 – sono state recentemente diffuse e Cso Italy ha partecipato fornendo le stime per l’Italia. Dopo il biennio 2020-2021 caratterizzato da un’offerta europea ai minimi storici a causa delle gelate, nel 2022 la situazione produttiva sembra ritornare su valori più regolari, ma che rimangono comunque contenuti rispetto a qualche anno fa.

A livello europeo +9%

Anche quest’anno si sono verificate gelate primaverili i cui effetti, contrariamente alle annate precedenti, hanno influito, in misura molto più lieve in Italia, Francia e Grecia, mentre sono evidenti i danni in Spagna, in particolare nelle regioni settentrionali, Catalogna e Aragona.

Per il 2022 a livello europeo attese nel complesso di specie poco meno di 2,9 milioni di tonnellate, +9% rispetto allo scarsissimo 2021, tali volumi rimangono però al di sotto del 20% rispetto alla media degli anni recenti (2016-2020).

Escludendo le percoche destinate prevalentemente alla trasformazione, l’offerta europea attesa è stimata su poco meno di 2,3 milioni di tonnellate +15% rispetto ai modesti volumi del 2021, ma in flessione del 19% se confrontata con la media 2016-2020.  

Italia, tornano livelli (quasi) regolari

L’offerta di pesche, percoche e nettarine in Italia, dopo un biennio eccezionalmente deficitario a causa delle gelate, ritorna quest’anno su livelli regolari. L’offerta nazionale 2022 è valutata su circa 469.200 tonnellate per le pesche da consumo fresco, quasi 75mila tonnellate le percoche e poco meno di 537mila per le nettarine e pertanto su livelli più vicini alla normalità, per un complesso di specie di circa 1.080.000 tonnellate.

L’offerta prospettata per il 2022, se paragonata ad annate di buona produzione risulta inferiore del 12% per le pesche, -19% per le percoche e -12% per le nettarine.  

Perde la Spagna

In Spagna  le pesche (tonde) sono valutate su 207mila tonnellate (-26% sul 2021 e -35% rispetto alla media 2019-20), le pesche piatte sono invece stimate su poco meno di 185mila tonnellate (-19% sul 2021 e -40% rispetto alla media); le nettarine con poco più di 323mila tonnellate registrano una flessione del 28% rispetto allo scorso anno e -45% rispetto alla media, mentre le percoche attese si posizionano su meno di 182mila tonnellate in diminuzione del 47% sul 2021 e -39% nel confronto con la media considerata. Si rimarca che nelle aree più settentrionali di Catalogna e Aragona i cali previsti si attestano rispettivamente al -50% e -60% sul 2021 e al -64% e -70% sulla media 2016-2020.

Grecia in ritardo, ma i volumi ci sono

In Grecia le produzioni sembrano ritornare su livelli vicini al potenziale dopo un 2021 particolarmente deficitario. I quantitativi di pesche da consumo fresco sono valutati su 209mila tonnellate (+88% sul 2021 e +2% rispetto alla media 2016-2020), le nettarine sono stimate invece su poco più di 144mila tonnellate (+189% rispetto all’irrisorio 2021 e +37% su media 2016-20); le percoche risalgono attestandosi su 346mila tonnellate registrando +38% sul 2021 ma -12% rispetto alla media considerata. Raccolte in ritardo di circa sette giorni rispetto al 2021.

Francia vicina al potenziale

Anche in Francia l’offerta dovrebbe ritornare vicina al potenziale, dopo gli ingenti ammanchi produttivi dello scorso anno. Le stime vedono quantitativi di pesche collocate su poco più di 105mila tonnellate (+26 sul 2021; +1% rispetto alla media 20165-2020), le percoche sono valutate nel complesso su quasi 3.800 tonnellate (+31% sul 2021, ma -23% sulla media considerata), le nettarine salgono su quasi 88mila tonnellate (+13% sul 2021 e -2% rispetto alla media).

Fonte: Cso Italy

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