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Trend e Mercati

Rassicurazione, l’analisi di Sg Marketing

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Autore Redazione

Nuovo appuntamento con “Parole al futuro”. Riflessioni sul momento che stiamo vivendo per immaginare il futuro dell’agroalimentare

Sg Marketing (l’agenzia specializzata nei servizi di marketing agroalimentare) torna con le sue #parolealfuturo. E, dopo #convenienza e #digitale, si affronta il tema della #rassicurazione.

La pandemia ha instaurato un profondo cambiamento nelle abitudini di acquisto di quello che è diventato un consumatore nuovo, con esigenze differenti: il risparmio, il benessere, la multicanalità ma soprattutto il bisogno di sicurezza alimentare. Un elemento, quest’ultimo, fortemente legato all’origine, alla tracciabilità e alle certificazioni.
Il local diventa più mainstream, come emerso dall’osservatorio Lockdown Nomisma Crif che ha monitorato i comportamenti di acquisto dei consumatori italiani riscontrando un aumento degli acquisti di prodotti di origine Italia e di quelli a Km zero da parte del 22% degli italiani, quota che sale al 28% per chi ha iniziato ad acquistare i prodotti da filiere corte.
Ne troviamo riscontro anche nell’indagine SG marketing “L’impatto dell’epidemia Covid-19 sul comportamento d’acquisto e consumo di ortofrutta in Italia”, condotta su 1.000 consumatori nel mese di maggio 2020, dalla quale l’italianità e localismo risultano essere i due driver di rassicurazione maggiormente apprezzati dai consumatori nell’acquisto di frutta e verdura, venendo indicati rispettivamente dal 64% e dal 56% del campione. Altri attributi di prodotto di particolare appeal, richiamati da un intervistato su quattro, fanno riferimento alla filiera controllata, al residuo zero e al biologico.
Queste evidenze influenzano fortemente le politiche dei retailer che, come dimostrato in questa situazione eccezionale, riescono velocemente ad intercettare i mutamenti delle logiche di acquisto e ad interpretarli in chiave di assortimento e servizi.

In particolare, si è evidenzia l’impegno del retailer a rafforzare la distintività della propria offerta enfatizzando in particolare il valore di mangiare italiano e locale, attraverso la realizzazione di corner regionali (es. Tigros e il progetto del progetto “Per un’Italia più buona”) o l’utilizzo di evidenziatori a scaffale con il tricolore e di offerte dedicate (Esselunga con il claim “Conviene a voi. Conviene all’Italia” promuove con offerte speciali i prodotti italiani), o valorizzando il Made-in-Italy con una campagna a supporto (Lidl con la sua linea Italiamo e il programma di valorizzazione e supporto dell’economia del Paese, chiamato “Lidl per l’Italia”).

Lato produzione, invece, è il momento per i brand e per le aziende italiane di valorizzare il packaging, sia perché esso stesso rappresenta un driver funzionale a garantire velocità in acquisto e igiene, due esigenze imposte dalla crisi sanitaria al consumatore, sia perché diventa il veicolo di comunicazione efficace per evidenziare tutte quelle rassicurazioni ricercate dal mercato, quali la filiera corta e controllata, le certificazioni di qualità, il residuo zero e l’origine italiana. Elemento quest’ultimo che come ci suggerisce anche il rapporto dell’Osservatorio Immagino GS1 di Nielsen, si conferma essere un’informazione premiante a supporto dello shopping se trasmessa sul pack in modo chiaro con l’immagine del Tricolore o il claim “100% italiano”.
La rassicurazione si presenta, nelle sue differenti dimensioni, un’area critica di successo per i player di settore, elemento da presidiare e rendere tangibile  agli occhi di un consumatore sempre più alla ricerca di garanzie e di connotati concreti, quali l’italianità, km 0 e tipicità, in grado di renderlo partecipe di una comunità che, ora più che mai, sente il dovere di supportare.

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