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Nocciole, Coldiretti Avellino chiede maggiori tutele per quelle “made in Italy”

nocciole

 

Coldiretti Avellino chiede che le grandi multinazionali dell’agroalimentare specifichino nell’etichetta la provenienza delle materie prime che compongono formaggi, dolciumi, insaccati e conserve di ogni genere. “E’ arrivato il momento – commenta il presidente di Coldiretti Campania, Salvatore Loffreda – di dare un senso e una certa qualità ai marchi italiani e di proteggere la nostra produzione di latte ovino. Non basta sottoscrivere che un prodotto è fatto in Italia senza specificare la provenienza delle materie prime. Questo indebolisce le nostre produzioni di pregio e impedisce al territorio di avere una sua riconoscibilità. L’Irpinia attende con ansia – continua Loffreda – la possibilità di entrare nel circuito nazionale di produzione delle nocciole, e quindi nella filiera produttiva della multinazionale Ferrero, che già espone sulle etichette del barattolo di Nutella da 250 grammi la sede dello stabilimento di confezionamento di Sant’Angelo dei Lombardi. Se avessimo la certezza matematica che Ferrero volesse acquistare nocciole e altre materie prime dall’Irpinia, si potrebbe aprire una nuova pagina di storia per la provincia di Avellino, con l’incremento delle attività agricole e un freno allo spopolamento”.

“Intanto, la European Food Agency – prosegue la nota di Coldiretti – ha presentato lo scorso 8 febbraio una interrogazione sulla tutela delle nocciole italiane dall’importazione turca. La domanda posta dall’On. Mara Bizzotto riguarda le modalità scelte dalla Unione Europea per rafforzare il supporto ai produttori ed alla filiera corilicola italiana, e le azioni di tutela delle nocciole made in Italy dalle crescenti importazioni di nocciole dalla Turchia, definite “pericolose per la salute”. Il 27 novembre 2018 infatti, Coldiretti nazionale ha lanciato l’allarme sui rischi delle importazioni in Italia di nocciole dalla Turchia, che nei primi 8 mesi del 2018 hanno raggiunto circa i 21 milioni di chili, registrando un aumento pari al +30%”.

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