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Trend e Mercati

Raffaella Orsero. Il rilancio dei consumi? Con brand e IV gamma

Raffaella Orsero
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Autore Redazione

Frutta già pronta da mangiare e centralità del marchio. I due fattori per rilanciare i consumi di frutta per Raffaella Orsero. L’intervista sulle pagine economiche del Corriere della Sera

Il grande avversario è lo snack, la merendina che si presenta facile da mangiare e mette in difficoltà la frutta che invece richiede di essere sbucciata, può sgocciolare e appare tutt’altro che pratica”.

A dichiararlo è Raffaella Orsero in un’intervista pubblicata lunedì 12 dicembre sulle pagine dell’inserto economico del Corriere della Sera.

corriereeconomia_raffaellaorseroIl quotidiano milanese ripercorre brevemente l’ultimo periodo attraversato dell’importante famiglia savonese dell’ortofrutta, soprattutto dopo la decisione di fondersi con Glenalta e sbarcare a breve in Borsa e chiede all’imprenditrice ligure, che nella nuova compagine ricoprirà il ruolo di vice presidente e amministratore delegato, la ricetta per il rilancio dei consumi dell’ortofrutta, sfruttando anche il boom di consumatori che si dichiarano vegani e donano molta importanza al salutismo.

“Un vero rilancio deve certo tener conto dei nuovi stili di vita — continua Raffaella Orsero sul Corsera —, ma alla fine deve fare i conti con la fruibilità e il modo con cui viene venduto il prodotto. Quindi il futuro sta nella frutta già tagliata (in gergo il fresh cut, ndr.), replicando il successo dell’insalata già lavata e venduta in busta». Anche per le verdure, spazio alle vaschette monouso “che possono ospitare una varietà di verdure da consumare come pasto di mezzogiorno”.

Il secondo punto chiave per la Orsero è quello del marchio. “Il consumatore può essere aiutato a scegliere se trova un marchio di qualità. La storia di Chiquita, Del Monte e Dole lo dimostra. Noi però non ci fermiamo a un solo frutto, abbiamo pensato a un marchio-ombrello che porta il nostro nome. La frutta è una commodity e noi portiamo sul mercato una specialty per aumentare il margine, ma anche per dare stabilità ai volumi venduti e rendersi indispensabili alla grande distribuzione»”.

Per leggere l’intervista completa anche on line clicca qui

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