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Nocciole, torna l’incubo delle cimici

nocciola

Con l’arrivo dell’autunno, per le nocciole scatta l’incubo delle cimici. Il problema è particolarmente sentito in una regione a forte vocazione corilicola come il Piemonte, tanto che in questi giorni se ne è occupato anche il quotidiano torinese “La Stampa”.

“L’allarme – scrive tra l’altro il servizio citato – ora riguarda le nocciole, soprattutto nelle piantagioni di Carrù, Farigliano e Clavesana. Il responsabile del centro sperimentale per la corilicoltura dell’Agrion (ex Creso) di Cravanzana, Mauro Forneris, (ha dichiarato): “L’insetto punge il frutto quando è ancora tenero, inietta il suo liquido e conferisce alla nocciola un sapore disgustoso. I frutti colpiti, quando si forma il guscio, non si possono più separare dal resto. E così, anche con percentuali di danno del 5%, intere partite si dovranno buttare”. Prospettive peggiori nell’Albese e Fossanese, soprattutto per i noccioleti vicini all’autostrada. “La cimice arriva trasportata dai teloni dei camion, dove si appiccia”, spiega il direttore dell’Agrion, Silvio Pellegrino. “Alcune aziende denunciano perdite del 20%. Soluzioni? Abbiamo allestito prove a Guarene d’Alba, con insetticidi biologici e trappole che dimostrano buona efficacia”.

Sul quotidiano torinese è intervenuto anche Cristiano Carli, responsabile per il settore orticolo dell’Agrion, che ha detto: “La linea più promettente è l’individuazione di limitatori naturali in Giappone e Cina, dove vivono insetti antagonisti della cimice. Un inverno molto freddo sarebbe di grande aiuto. L’insetto si riparerebbe nelle case: un fastidio per l’uomo, ma l’agricoltura ringrazierebbe”.

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