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Retail

Francesco Pugliese e Conad, un divorzio annunciato

I rumors sull’imminente uscita dell’Ad si rincorrevano da gennaio. Decisivi i malumori interni ad alcune cooperative di Conad

Una stringata, e un po’ laconica, nota stampa dello scorso 21 giugno ha ufficializzato una notizia che circolava ormai da mesi: Conad e il suo amministratore delegato, Francesco Pugliese, hanno definitivamente interrotto il loro rapporto professionale.

Non ci sarebbe nulla di strano nel fatto che dopo 20 anni un rapporto lavorativo si interrompa; tutti i top manager sanno di avere, breve o lunga che sia, una data di scadenza. E non sarebbe neanche la prima volta che un annuncio di questo genere venga dato in modo asciutto e quasi asettico, se non proprio freddo, nonostante il decisivo ruolo recitato nel corso degli anni da chi se ne va.

Il divorzio, però, nel caso di Francesco Pugliese e Conad, non è qualcosa di così normale, per tanti ovvi motivi. A partire dal ruolo centrale che il manager tarantino ha avuto non solo per la storia recente del Consorzio Nazionale Dettaglianti – Francesco Pugliese è entrato in Conad nel 2004, ha ricoperto il ruolo di direttore generale fino al 2011, anno nel quale è poi diventato amministratore delegato – ma anche per il mondo della Gdo e del retail, all’interno di un arco temporale nel quale sono cambiate moltissime posizioni e rapporti di forza. 

La centralità dell’operazione Conad-Auchan

Conad oggi siede sul gradino più alto del mondo della Gdo italiana con un fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 18,5 miliardi e una quota di mercato superiore al 15%. Un’ascesa che procedeva costante da tempo – dal 2010 al 2020 il fatturato di Conad è cresciuto del 61% – e che, probabilmente, sarebbe avvenuta anche senza la maxi acquisizione della rete vendita di Auchan, operazione che, annunciata nel 2019, ha avuto un peso decisivo. Un’operazione complessa e complicata visti i numeri in gioco – circa 1.600 punti di vendita e poco più di 16mila dipendenti coinvolti –  e la coda di polemiche che si sono poi innescate per via del ricollocamento/licenziamento di una parte dei dipendenti e della decisione di farsi accompagnare in questo viaggio dal potente e chiacchierato finanziere Raffaele Mincione. 

I malumori interni all’universo Conad

L’operazione Conad-Auchan ha rappresentato un vero e proprio terremoto che ha cambiato gli assetti di tutta la Gdo italiana considerando l’effetto domino che poi ha scatenato sull’intero settore a causa dei paletti messi dall’antitrust, prima, e dalle scelte prese, in seguito, anche dalla stessa Conad in alcuni territori, con la decisione di cedere ad altri operatori un certo numero di punti di vendita.

È stata proprio quest’ultima operazione a determinare anche il divorzio con Pugliese, a causa dei mal di pancia di due delle cinque cooperative che compongono l’universo Conad, ovvero Conad Centro Nord  e Conad Nord Ovest. Cooperative che hanno contestato molti aspetti nella gestione non solo della struttura nazionale, ma sopratutto di Bdc Italia Spa, vale a dire la società veicolo creata insieme Raffaele Mincione per acquisire Auchan Retail Italia.

Un carriera intensa, con un breve incarico anche nell’ortofrutta

Super tifoso della Juventus, appassionato di macchine d’epoca tanto da partecipare spesso alla Millemiglia, strenuo difensore della sua amata Taranto, Francesco Pugliese è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2019 e sino ad ora, oltre al ruolo apicale ricoperto Conad (in passato già manager di Barilla e Yomo), ha ricoperto un cospicuo numero di cariche all’interno di diverse organizzazioni di settore, a partire dalle ultime in ordine di tempo, vale a dire quella di vicepresidente di Confcommercio – l’entrata di Conad all’interno di quest’ultima è stata un’altra operazione non certo secondaria – e presidente di Agecore, centrale europea che riunisce alcuni grandi gruppi di imprenditori indipendenti associati nel mondo del retail. Anche nel mondo dell’ortofrutta Pugliese ha recitato un ruolo da protagonista, nel 2015, nel pieno della guerra tra le fiere di settore, diventando per un breve periodo presidente di Fruit Innovation, fiera che si svolse nei padiglioni di FieraMilano.   

Una difficile eredità

E ora? Conad ha da poco un nuovo presidente, Mauro Lusetti, già presidente di Legacoop, che non avrà certo un compito facile, dovendo ricompattare le tante anime presenti in Conad e poi, insieme al Cda, nominare il nuovo amministratore delegato. Francesco Avanzini, che prese il posto di direttore generale proprio in vece di Pugliese nel 2018, è manager interno di lunga esperienza.

Il punto è che Francesco Pugliese non è stato per Conad solo un top manager decisivo e che ha lasciato il segno, ma un vero e proprio uomo copertina dell’insegna, vuoi per la sua vulcanica personalità, vuoi per le prese di posizione pubbliche e un modo di esporle diretto, senza troppi peli sulla lingua (per noi giornalisti con lui era molto facile fare il nostro lavoro e avere una notizia). Di fatto si apre una nuova era per Conad, tutta da scrivere e da seguire, vista la sua leadership nel settore. Il futuro di Francesco Pugliese? A 65 anni è difficile pensarlo, con il suo sigaro di ordinanza, ritirarsi a vita privata coltivando i suoi hobby. 

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