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Retail

Il franchising fa sorridere Carrefour Italia

Christophe Rabatel

L’80% delle rete non è più a vendita diretta. Al Salone Carrefour di Milano siglato il Patto per la transizione alimentare

Sempre più negozi in franchising e una strategia che punta sulla trasformazione digitale e la transizione alimentare come risposta ai bisogni di sostenibilità. Sono alcuni dei pilastri che stanno facendo crescere nuovamente Carrefour secondo Christophe Rabatel, da due anni Ceo in Italia della multinazionale francese.

Salone Carrefour, grande affluenza

A Milano è tornato il Salone Carrefour, annuale appuntamento che consente alla rete diretta e in franchising dell’insegna francese di incontrare tanti fornitori e conoscere le novità in rampa di lancio all’interno di un po’ in tutti i reparti. “È un giorno speciale per noi: ieri sono arrivate più di duemila persone, oggi ne sono previste altrettante: sono un bel segnale dopo i due anni pandemia”, ha esordito nel suo intervento Christophe Rabatel durante l’incontro riservato alla stampa.

Christophe Rabatel, Ceo Carrefour Italia

Oltre alle plenarie e agli incontri con fornitori e la rete vendita, questa edizione sarà ricordata anche per la firma ufficiale del Patto per la transizione alimentare”, un impegno tra Carrefour Italia e 40 aziende alimentari che ha l’obiettivo di presentare piani d’azione focalizzati su biodiversità, dieta sana, riduzione dell’impatto energetico e diminuzione degli imballaggi. “La nostra strategia la chiamiamo transizione alimentare per tutti: significa che vogliamo dare sempre più qualità a un prezzo accessibile, equo e giusto”. Per il Ceo di Carrefour il tema della sostenibilità non sia uno slogan ma un impegno concreto, “fa parte del Dna del nostro gruppo. Il primo prodotto Carrefour bio è del 1992 e in Italia la filiera qualità esiste da 20 anni”.

Dati (finalmente) positivi

Sul fronte dei numeri Carrefour sembra aver imboccato la strada giusta dopo anni non certo positivi. È ottimista Rabatel, soprattutto osservando i dati delle vendite  like-for-like, quindi a parità di rete. “A partire dal terzo trimestre del 2021 abbiamo avuto un like-for-like positivo e questo non succedeva da molto tempo”. Se 2021 il 4° trimestre è stato il primo di positività dopo diverso tempo e che ha innescato 4 trimestri positivi di fila, nel primo semestre 2022 continua l’onda positiva a +2,7%. “Abbiamo registrato volumi positivi e abbiamo guadagnato più di 100mila nuovi clienti. Sono numeri che dicono che siamo sulla strada giusta”. Numeri che nascono anche dalla ristrutturazione della rete, che negli ultimi due anni ha portato alla chiusura o vendita di alcuni ipermercati e supermercati. Ora, però, con l’inflazione galoppante sarà più corretto guardare volumi e quote di mercato.

Sempre più franchising

Tra le motivazioni che stanno rendendo Carrefour un’insegna più snella e redditiva vi è certamente la scelta di puntare sempre più sulla formula del franchising a discapito della rete diretta. Su 1500 negozi presenti in Italia, 1200 adottano questa formula e quest’anno ne sono previsti altri 104. Il motivo? “È il modo migliore per mettere insieme i punti di forza di un gruppo internazionale come Carrefour e l’imprenditorialità presente sul territorio italiano”. Sono lontani, insomma, i tempi dove si pensava di riuscire a standardizzare i consumi dal nord a sud, in un paese dove ricette e carrello della spesa cambiano nel giro di pochi chilometri all’interno della stessa regione. Una strategia che consente a Carrefour anche di procedere celermente sulla strada dell’espansione numerica lungo lo Stivale: “abbiamo aperto una media di 50/55 negozi negli ultimi 5 anni e quest’anno siamo a circa 90/95”.

Salone Carrefour 2022 a Milano

“Vogliamo essere una digital retail company”

“Tutti i nostri clienti che dal negozio fisico vengono da noi anche on line diventano ancora più fedeli e comprano di più”. La transizione verso il digitale è ormai un processo irreversibile e il tema dell’omnicanalità è sempre più decisivo e molto presente, non a caso, anche tra gli stand del salone milanese. “L’obiettivo è quello di creare un ambiente omnicanale dove i clienti decidono come fare la spesa – continua Rabatel – E-commerce classico, click & collect oppure il quick commerce su piccole spese con consegna in 15 minuti”. Un’attività, quest’ultima, in partnership con Deliveroo e per ora presente solo a Milano, ma che a fine settembre sbarcherà anche a Roma. “Siamo lì dove i nostri clienti ci aspettano: la nostra ambizione è che i nostri clienti trovino i nostri prodotti preferiti nel modo che hanno deciso di adottare”.

L’inflazione si combatte anche con il primo prezzo

Ovviamente non poteva mancare un passaggio sul tema dell’inflazione, sempre più galoppante e che ora è impossibile non far ricadere anche sui consumatori finali su molti generi alimentari. “Noi abbiamo fatto due cose – conclude Rabatel –: da febbraio abbiamo lanciato una campagna di risparmio su 500 prodotti di uso quotidiano, fissando un prezzo basso che abbiamo riproposto anche a settembre”. A questo bisogna aggiungere poi la nascita della linea “Simpl”, in pratica la risposta ai discount di Carrefour con un paniere di 200 prodotti a prezzo molto basso. “Per noi è importante per dimostrare ai nostri clienti che quando cercano il primo prezzo lo trovano anche da noi, ma con la nostra efficienza”. 

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