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Reparto Ortofrutta

Bonduelle svela la classifica delle insalate preferite dagli italiani

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Autore Redazione

Con 12 mila tonnellate consumate, l’Iceberg è la più consumata in tutta la Penisola.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si tiene oggi, 16 ottobre, Bonduelle ha deciso di stilare una classifica delle insalate preferite dagli italiani. Un confronto tra le principali città del Belpaese alla scoperta dei gusti degli italiani. “Secondo i dati Nielsen – spiegano dall’azienda – l’insalata di IV gamma più amata degli italiani è l’Iceberg, che vede un consumo annuale di quasi 12.000 tonnellate. A seguire troviamo il lattughino verde con circa 9.000 tonnellate, mentre per pochissimo è fuori dal podio la rucola, con quasi 8.000 tonnellate.

L’insalata Iceberg è una varietà di lattuga a cappuccio, particolarmente amata per le sue foglie fresche e croccanti. Le ricette con Iceberg sono tantissime e non si limitano alle semplici insalate: questa verdura ben si accompagna a formaggi, pesci e crostacei, è ottima con cereali come riso, orzo o farro ed è un complemento perfetto per minestre o zuppe. Questa varietà di lattuga, originaria degli Stati Uniti, è ricca di vitamine e minerali e vanta un buon contenuto di acqua e di fibre, utili a stimolare il corretto funzionamento dell’intestino. Ha inoltre un buon potere saziante ed è tra gli alimenti meno calorici in assoluto”.

Analizzando poi caso per caso le principali città, ancora da Bonduelle aggiungono: “Sono i milanesi a consumare più insalata in busta. In particolare, a Milano si va pazzi per il lattughino verde con un consumo annuale di 1.000 tonnellate, cifra molto più alta rispetto a quella della capitale: a Roma si consumano “solo” 260 tonnellate di lattughino. Passando invece ad analizzare i consumi nella capitale, si scopre che i romani amano l’Iceberg: Roma batte Milano con 732 tonnellate consumate rispetto alle 654 della città meneghina. Seconda in classifica per i romani si trova invece la rucola con 345 tonnellate. A Torino spetta il terzo gradino del podio virtuale del consumo di insalate in busta. Nella città sabauda l’insalata preferita è il songino, con un consumo di 263 tonnellate. I veri amanti dell’Iceberg sono i napoletani che, con 419 tonnellate, lo preferiscono a tutte le altre insalate: rucola (139) e lattughino (72). Spostandoci in Emilia-Romagna, troviamo che i bolognesi sono gli unici a non avere una preferenza netta; al contrario, dai dati si evince come i consumi siano ben equidistribuiti tra Iceberg (156t), lattughino (126t) e rucola (130t).

A chiudere la classifica troviamo infine Bari e Palermo con consumi nettamente inferiori per tutte le categorie rispetto alle altre città analizzate. In entrambe le città del Sud, la verdura di IV gamma più consumata, in linea con la classifica nazionale, è l’Iceberg con rispettivamente 155 e 65 tonnellate consumate in un anno.

Se si considerano le verdure di quarta gamma nella loro interezza, ossia tutte quelle presenti nel banco frigo già lavate e confezionate, si vede come l’insalata in genere sia nettamente la preferita degli italiani, rappresentando l’83% dell’intero valore del comparto, con 19 milioni di famiglie che l’hanno acquistata nel 2018, in aumento di quasi mezzo milione di famiglie rispetto al 2017.

A seguire spinaci e carote acquistati rispettivamente da 4 milioni e 3,7 milioni di famiglie italiane nell’ultimo anno. Anche la frequenza d’acquisto continua ad aumentare: oggi le famiglie italiane acquistano l’insalata in busta in media 17 volte all’anno, ossia molto più spesso di una volta al mese”.

Nata come azienda familiare nel 1853, oggi Bonduelle è leader mondiale delle verdure. Coltivate su oltre 128.000 ettari, gli ortaggi Bonduelle sono venduti in 100 Paesi in tutti i canali di distribuzione e in tutte le tecnologie: ambient, surgelato e fresco pronto al consumo, per un totale di 500 varietà di vegetali disponibili nelle diverse gamme. In Italia, Bonduelle è presente con una filiale che include 2 stabilimenti a San Paolo d’Argon (Bergamo) e a Battipaglia (Salerno), per un totale di circa 500 collaboratori.

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