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Siccità e nubifragi: danni all’uva da tavola di Mazzarrone Igp

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Autore Redazione

I produttori chiedono l’intervento delle istituzioni e lamentano di essere stati esclusi dalle misure risarcitorie

I produttori agricoli di uva da tavola di Mazzarrone Igp sono in crisi. Lamentano di essere stati sempre esclusi da benefici e agevolazioni delle istituzioni, in occasione dei vari eventi climatici o fenomeni atmosferici che, oltre a procurare danni economici, mettono sempre a dura prova gli operatori del comparto.

Ciò senza considerare la crisi di mercato e dell’inatteso incremento dei costi di gestione, ossia l’aumento dei prezzi di combustibile, concimi, materiali e dei costi di energia. Costi che incidono notevolmente in un territorio di oltre 12mila ettari di vitigni.

Il comparto è rafforzato dall’indotto e dalla forza lavoro che nei vigneti impegna, oltre gli addetti alla commercializzazione, migliaia di braccianti. La sfiducia dei produttori di uva da tavola di Mazzarrone Igp parte dai precedenti fenomeni climatici, come la siccità, i venti di Scirocco della scorsa annata agraria e le alluvioni di qualche anno fa che, sul piano economico e del sostegno alle imprese, non hanno mai ottenuto agevolazioni fiscali.

Una delusione che si traduce, per riflesso, anche sui rappresentanti delle istituzioni comunali che, tra convocazioni di consigli straordinari e ordini del giorno vari, sono l’anello di congiunzione con stato e regione. Un’interrogazione è stata presentata dal parlamentare regionale di FdI, Gaetano Galvagno: “Comprendo – dice – lo stato d’animo dei produttori e le preoccupazioni manifestate dagli amministratori locali e dal nostro coordinatore, Giovanni Bennardo avanzeremo richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza per indurre la regione ad attivare misure di sostegno”.

Concludono il sindaco di Mazzarrone, Giovanni Spata e il presidente del consiglio comunale, Gianni Picarella: “Nonostante le verifiche compiute dagli ispettorati di Catania e Ragusa – sottolineano – le pratiche, al pari delle precedenti, si sono arenate negli uffici regionali. I mancati guadagni produrranno ricadute negative sulle giornate agricole dei braccianti. Idem per l’intera filiera e la commercializzazione”.

Fonte: La Sicilia – Qualivita

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