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Prodotti

Ciliegie buttate a terra, rivolta dei piccoli agricoltori pugliesi

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Il sindaco del Comune di Casamassima offre sostegno a tutti i produttori: “Solo uniti si può competere sul mercato”

Casse di ciliegie buttate a terra davanti  a un centro di conferimento e il Comune, i muri del paese tappezzati da manifesti listati a lutto che annunciano la morte della varietà “Ferrovia”, un agricoltore che urla e protesta a beneficio dell’inevitabile video/post che fa il pieno di like e commenti sui social. Siamo in provincia di Bari. Nel comune di Casamassima che, insieme a quelli vicini di Turi e Conversano, è uno dei principali del territorio barese dedicato alla coltura del ciliegio. Siamo alle solite. L’anno scorso abbiamo visto un contadino tagliare con la motosega un albero carico di albicocche. Un’altra conferma di questa triste situazione arriva dai commenti su Facebook e dal post del sindaco Giuseppe Nitti. Un ritornello che si ripete puntualmente, anche se quest’anno cambia d’intensità. Per il primo cittadino la soluzione è l’aggregazione dei piccoli produttori.

L’accusa di Coldiretti: ciliegie a un euro

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Il manifesto listato a lutto

L’azione del contadino di Casamassima è stata preceduta da una polemica rimbalzata sulle maggiori testate nazionali: ciliegie comprate a un euro dal contadino e rivendute a 16 da una catena di supermercati a Milano. Sul banco degli imputati la Gdo. Myfruit ha sentito i grossisti che hanno negato prezzi così bassi ovvero si può trovare della secondina a due euro, ma si tratta di un prodotto da lavorare, da vendere a basso costo e non a 16 euro. I piccoli imprenditori agricoli a loro volta, quest’anno, hanno lottato contro l’inclemenza del tempo – senza dimenticare l’incidenza dei cambiamenti climatici – e rischiano di trovarsi poco o niente in tasca.

Il sindaco propone l’aggregazione

sindaco Puglia

Il sindaco Giuseppe Nitti

Myfruit ha sentito il sindaco Giuseppe Nitti che, questa mattina, ha vergato un post su Facebook. “Ho 34  anni e da sempre sento le giuste lamentele e rivendicazioni degli agricoltori che vedono vanificati i loro sforzi da prezzi che non offrono la giusta remunerazione“. Un dato di fatto. Automatica la domanda: che fare? “Si devono unire per essere più competitivi sul mercato, bisogna fare squadra. Evidentemente è giunto questo momento per i piccoli agricoltori. Noi, come amministrazione, siamo disponibili ad un incontro finalizzato a guardare al futuro“. Su questa strada il primo cittadino vuole fare squadra con i sindaci dei paesi vicini: “Vorrei raccogliere la sensibilità dei colleghi di Turi e Conversano, potremo sostenere gli agricoltori per facilitare un processo di aggregazione e affrontare con più forza un mercato altamente competitivo”.

Agricoltori e tanti hobbisti per le ciliegie

La coltura del ciliegio crea economia collettiva non limitata solo agli operatori specializzati e agli agricoltori: “Ci sono tante piccole aziende – sottolinea il sindaco Nitti – ma il fenomeno è molto più esteso perché curano i campi anche anziani, pensionati e tutti quelli che hanno ereditato i terreni. Ci sono persone che prendono 15 giorni di ferie per seguire la campagna di raccolta. E’ difficile avere un termometro per capire completamente il quadro della situazione. L’indotto è enorme”. E su Facebook sottolinea Emilio Sidella: “Difficile mettere insieme i produttori soprattutto se devi amalgamare professionisti con chi fa della produzione di ciliegie il proprio secondo lavoro”.

Invito alla rivolta

In Sardegna due anni fa rovesciavano il latte per strada, gli agricoltori pugliesi vogliono ripercorrere quel sentiero. Leggiamo su Facebook: “Ragazzi tutti gli agricoltori di Casamassima, una cassa a testa e tutti in fila, iniziamo a buttare le ciliegie per strada. Secchio per secchio. Vedi poi cosa succede”. Firmato Gianluigi Magnifico. Segue Mario Bartoli: “Riempite le strade di Casamassima con le ciliegie“. Per Antonio Franchini: “Noi agricoltori stiamo lavorando solo per far arricchire altre persone. I nostri prodotti vengono disprezzati e sottopagati, non riusciamo neanche a coprire le spese. Finalmente qualcuno ha iniziato a ribellarsi”. Questo il tono e i contenuti.

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