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Mela annurca. 2000 anni di storia e un gusto per veri amatori

Amata in Campania e nel Lazio, ha un sapore unico e doti antinfiammatorie. Ce ne parla Gianfranco Albieri di Campania Felix

“Siamo nati come Organizzazione di Produttori nel 2007, abbiamo circa una cinquantina di soci, alcune sono aziende agricole a conduzione familiare, altre cooperative”. Chi ci parla è Gianfranco Albieri, presidente di una OP campana che porta l’antico nome con il quale i Romani indicavano un territorio molto vasto che comprendeva Capua e municipi limitrofi: Campania Felix. “Tutti i nostri soci lavorano nel casertano e nella parte nord di Napoli”. Susine, albicocche, pesche e, oggetto del nostro approfondimento, le mele. Non delle mele qualsiasi, ma quelle della varietà annurca: “E’ una cultivar unica, perché ha almeno 2000 anni di storia e fa parte del tessuto socio-economico e culturale di questa zona”. Considerata una mela invernale, ha polpa croccante e unisce dolcezza e acidità: “Ha un sapore particolare e non assomiglia a nessun’altra mela”. La tecnica di maturazione, costituisce poi una peculiarità antica e decisamente affascinante: i cosiddetti melai accolgono su un letto di paglia la fase del cosiddetto “arrossamento” che porterà, dopo un meticoloso lavoro che costringe gli agricoltori a girarle per tre volte, al tipico colore rosso: “Non devono però essere esposte direttamente al sole, altrimenti si bruciano. Un tempo venivano usate delle frasche di castagno per ripararle, oggi delle reti”. Dove viene distribuita? “In Campania e Lazio, all’interno dei principali mercati ortofrutticoli di queste due regioni”. Poco diffusa nel resto d’Italia non è così facile da trovare nella Grande Distribuzione: “È una mela di nicchia, per amatori. Qui la amano perché rappresenta un pezzo di storia del nostro territorio”. Campania Felix ne commercializza circa 25mila tonnellate l’anno: “quest’anno il raccolto non è stato abbondante e le operazioni di raccolta sono quasi terminate”. I prezzi? “I costi di produzione, proprio per l’incredibile lavoro che vi è dietro, sono più alti di 25/30 centesimi al chilo”. Infine, pare abbia anche doti antinfiammatorie per l’intestino e antiossidative, come certificato da studi effettuati dall’Università Federico II di Napoli: “Qui i pediatri la prescrivevano grattuggiata a bambini ed anziani proprio per le sue caratteristiche digestive”.

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