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Politiche agricole

Riforma Dop e Igp, buone notizie per l’Italia

La plenaria dell’Eurocamera approva il testo del Reg. Ue con una maggioranza oltre il 95%. E gli operatori ringraziano De Castro

Dopo l’unanimità ottenuta in Commissione Agricoltura, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato con una maggioranza di oltre il 95% (603 voti a favore, 18 contrari e otto astenuti) del testo del nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp. 

La plenaria del Parlamento europeo conferma ad ampissima maggioranza le ambizioni della Commissione Agricoltura: un risultato che dimostra come quando si condividono obiettivi sostanziali, lasciando da parte istanze superficiali e di parte, è possibile raggiungere compromessi ambiziosi, nel solo interesse dei nostri agricoltori e produttori”. Così Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp.

La posizione del Parlamento, rivendica De Castro, “vuole far evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza bisogno di investire alcun fondo pubblico, rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori. In particolare, introduciamo l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto Dop e Igp il nome del produttore e, per i prodotti Igp, l’origine della materia prima. Non solo, su spinta dei nostri produttori di qualità, abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia. Abbiamo chiarito una volta per tutte – spiega l’eurodeputato Pd – come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”.

I prodotti Dop e Igp “beneficeranno di protezione ex-officio anche online. Nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti, sarà invece necessaria un’autorizzazione scritta da parte dei rispettivi consorzi di tutela”, prosegue De Castro, “a beneficio dei quali proponiamo anche di semplificare le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”. L’Europarlamento ha preso una posizione anche su uno dei punti più discussi del regolamento, e cioè il ruolo dell’Ufficio europeo della proprietà intellettuale, l’Euipo: “Con il testo adottato oggi, con cui andremo al negoziato con i ministri già la prossima settimana – dichiara De Castro – chiariamo che l’Euipo dovrà avere un ruolo puramente consultivo e su questioni tecniche, mentre l’interlocutore principale dei produttori resterà la Direzione generale agricoltura della Commissione Ue, consolidando il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali”.

“Il testo nasce da uno dei pochi, se non l’unico atto legislativo discusso in questa legislatura, a supporto di un settore agricolo e agro-alimentare più competitivo, sostenibile, integrato e in grado di creare valore aggiunto, a beneficio delle nostre aree rurali”, conclude Paolo De Castro.

Cia: con ok a riforma Ig ancora più tutele per gli agricoltori

“Adesso al lavoro su negoziati rapidi e proficui per dare all’Europa e all’Italia il nuovo regolamento delle Indicazioni geografiche, entro l’inizio del prossimo anno. Il parere favorevole, a larga maggioranza, di oggi in Plenaria del Parlamento Ue, alla proposta di riforma già approvata in Comagri, rappresenta un passo importante verso un modello agroalimentare europeo più solido, a tutela degli agricoltori e orientato alla qualità”. Così Cia-Agricoltori Italiani esprime soddisfazione per l’approvazione di una norma finalmente a favore del settore e sottolineando la validità del testo come strumento di maggiore tutela per Dop e Ipg anche del comparto vitivinicolo, più snello e semplice nelle procedure, realmente innovativo quanto a trasparenza e sostenibilità.

Da parte di Cia, dunque, l’appello alle istituzioni in Europa affinché con i Triloghi, al via il prossimo 7 giugno, si rispetti l’impalcatura portante della riforma, sostenuta dall’organizzazione e strategica per l’Italia che nel panorama delle Ig è il primo Paese al mondo con 883 denominazioni, tra cibo e vino, e un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi.

In particolar modo apprezzate da Cia, le misure del dossier che mirano a rafforzare la protezione delle Ig online e sui nomi dei domini, nell’uso delle Indicazioni geografiche come ingredienti e contro lo sfruttamento indebito della reputazione delle stesse, al tempo stesso attribuendo un ruolo chiave ai gruppi di produttori nei Consorzi con il riconoscimento di più poteri e responsabilità. Bene, anche l’inquadramento più chiaro della Commissione Ue che resta centrale dal punto di vista amministrativo, e quello dell’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà Intellettuale, che nella gestione dei marchi ha compito più consultivo e tecnico.

Necessario e, quindi, positivo per Cia, anche il processo di semplificazione delle procedure di approvazione e modifica dei disciplinari di produzione, portando da sei a cinque mesi il tempo a disposizione della Commissione per la registrazione di una nuova Ig, limitando a tre mesi il periodo di proroga e solo in casi debitamente giustificati, ma anche affidando alle autorità nazionali le pratiche delle richieste di modifica delle registrazioni esistenti, senza nuovo controllo da parte della Commissione Ue.

L’approccio innovativo della riforma Ig nel richiamo ai principi di trasparenza e sostenibilità, strettamente collegati, trova l’accordo di Cia, favorevole all’accesso da parte dei consumatori alle relazioni sulla sostenibilità unica delle Ig, ma soprattutto garantendo ai produttori il carattere volontario degli impegni, su disciplinari o documenti specifici.

“Finalmente è stata approvata una riforma che vede sempre più tutelati gli agricoltori e che apprezziamo in tutta la sua interezza -dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini Ringraziamo per questo Paolo De Castro per la determinazione e il lavoro di squadra che permetterà nel tempo di rafforzare il sistema delle Ig, puntando a una sua maggiore competitività e capacità di creare valore, salvaguardando la sostenibilità complessiva delle aziende, promuovendo le tradizioni regionali e lo sviluppo delle comunità rurali”.

Gerardo Diana con Elena Eloisa Albertini

Diana (Arancia Rossa Igp): “Una riforma che tutela davvero l’agroalimentare italiano”

“Quella di oggi è una data importante per le produzioni Dop e Igp del nostro Paese. Ringraziamo per il grande impegno profuso Paolo De Castro, relatore del regolamento, e tutti gli europarlamentari che hanno approvata una riforma che tutela davvero i prodotti qualità di cui l’Italia è ricchissima”, così il presidente del Consorzio arancia rossa di Sicilia Igp, Gerardo Diana, sul nuovo regolamento europeo appena approvato.

“Il consorzio che rappresento è stato sempre compatto nel sostegno alla linea italiana in Europa e siamo veramente soddisfatti del risultato ottenuto. Il nuovo regolamento, infatti, rafforza il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori”, aggiunge Diana. Nel pomeriggio di oggi ci sarà un Consiglio dei ministri dedicato al tema della tutela del made in Italy alimentare, un altro importante segnale di attenzione verso una filiera che sviluppa anche tanta economia sana”, conclude Diana.

“Finalmente dopo moltissimi anni abbiamo un regolamento adeguato alle mutate esigenze dei consorzi, delle Dop e delle Igp – spiega la vicepresidente del Consorzio Elena Albertini – Le vecchie regole risalivano agli anni ’50 e avevano un quadro di riferimento totalmente diverso. Come consorzio abbiamo dato un nostro contributo fattivo e fornito spunti in più occasioni, non ultimo il convegno organizzato Catania sul tema della valorizzazione delle Dop e Igp”.

Fonte: Ufficio Stampa Paolo De Castro – Cia – Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp

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