Arcadia_top news_15-22aprile_2024
Politiche agricole

Zaia pensa a razionare l’acqua e utilizzare quella di mare

Il presidente della Regione Veneto vuole seguire l’esempio di Israele con la costruzione di impianti di desalinizzazione

Se si ripeterà la siccità  in Veneto si razionerà l’acqua. Annuncio del presidente della Regione, Luca Zaia, che invita a non sprecare la preziosa risorsa idrica e chiede un piano soprattutto a sostegno dell’agricoltura: “Bisogna decidersi ad autorizzare le cave in pianura come rete di invasi e finanziare il mondo agricolo per ridurre la dispersione della risorsa idrica, come fanno in Israele”. Si pensa anche a desalinizzare l’acqua mare, già in campo gli agricoltori che stanno riducendo il consumo grazie a droni e robot.

Emergenza siccità

Il presidente Zaia ha annunciato un’ordinanza contro lo spreco dell’acqua. “Ci stiamo lavorando – ha detto il governatore – ho sempre la speranza che arrivi la pioggia, ma nel frattempo faccio un appello ai veneti affinché non sprechino risorse idriche. Si eviti di innaffiare giardini e cose simili. Non voglio arrivare a consigliare di tenere inconsiderazione quante volte si deve usare lo sciacquone d’acqua, come ha fatto qualcuno, ma si capisce da soli che meno acqua usiamo meglio è“. Parole che sono un evidente indicatore della gravità della situazione.

Massima attenzione all’agricoltura con pulizia invasi alpini

Zaia lancia l’appello ai cittadini per risparmiare e poi pensa all’agricoltura: “Acqua non ce n’è ragazzi, l’avete visto, siamo in grossa difficoltà – parole a margine di un evento – Non escludo un’ordinanza nei prossimi giorni. Poi spero che a livello nazionale si finanzi un grande piano, che si vada avanti con la pulizia degli invasi alpini, perché se togliamo quel 40-50 per cento dei detriti si ottiene il 40-50% in più che possiamo invasare. E ancora: bisogna decidersi ad autorizzare le cave in pianura come rete di invasi, quanto meno per l’agricoltura, e finanziare il mondo agricolo per ridurre la dispersione della risorsa idrica, come fanno in Israele”.

Fare come in Israele: desalinizzare l’acqua di mare

C’è il risparmio, il potenziamento degli invasi ma si pensa pure a valorizzare l’acqua di mare attraverso gli impianti di desalinizzazione. Questa l’idea di Zaia: “Abbiamo una risorsa, il mare, che non dobbiamo più guardare distrattamente. Bisogna però capire quanto ci costerà il bilancio energetico, perchè trasformare l’acqua salata in acqua dolce richiede energia. Ma se riusciamo, anche con le fonti rinnovabili, mettere in piedi un sistema che ci porta ad un’economia circolare perchè no? Lo fanno gli israeliani, lo fanno altri paesi città come Dubai dove ci sono giardini, palme e tutto ciò è sostenuto dalla desalinizzazione”.

Questa l’idea in estrema sintesi: attraverso impianti fotovoltaici e eolici si  produrrebbe l’energia necessaria per far funzionare il sistema di desalinizzazione ed ottenere così l’acqua. Si tratta naturalmente di ipotesi, come ha fatto capire Zaia, tutte da verificare con analisi e studi.

Droni e robot per ridurre il consumo idrico

Sono già sul pezzo, anzi in campo gli agricoltori che mitigano i danni da siccità e maltempo con l’agricoltura 4,0 – è cresciuto del 31% in un anno il fatturato del settore – grazie all’impiego di droni, robot, satelliti e controlli da remoto. Una filiera che supera i 2 miliardi  di investimenti come ricorda Coldiretti che mette in risalto i dati dell’osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano dopo l’ultima perturbazione che ha investito l’Italia alla vigilia della semine primaverili.  Ma è arrivata dopo un anno con il 30% di piogge in meno e precipitazioni al di sotto della media anche nel primo bimestre del 2023.

Un milione di ettari ad alta tecnologia

Le aree agricole coltivate con strumenti a tecnologia avanzata sono pari a oltre 1 milione di ettari, raddoppiate in meno di un quinquennio salendo all’8% del totale grazie a investimenti in tecnologia che nello stesso arco di tempo sono stati moltiplicati per cinque. “Oltre la metà delle imprese agricole – spiega Coldiretti sempre con riferimento ai dati Smart Agrifood – sfrutta più di una soluzione 4.0 con un approccio che coinvolge anche le industrie della trasformazione agroalimentare con adozione di sistemi di cloud computing (58%), QR Code (56%), tecnologia mobile (45%) e strumenti meccanici con interazione umana (34%)”.

Questi i dati ma  Coldiretti coglie l’attimo per ricordare che mette a disposizione Demetra: “Il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici”. E come Zaia anche l’associazione cita Israele visto che in collaborazione con l’ambasciata del Paese: “Ha  rafforzato i contatti con le maggiori realtà di ricerca tecnologica israeliane e le più interessante start up per migliorare le rese e la competitività del Made in Italy agroalimentare”. Parole del presidente nazionale Ettore Prandini che ricorda la convenzione con il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura) per favorire la ricerca pubblica nelle Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita) “ed estendere i risultati anche a favore delle piccole medie imprese”.

(Visited 272 times, 1 visits today)