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28 agosto 2025

Botulino, maxi sequestro di conserve e succhi di frutta

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Centinaia di vasetti sporchi riutilizzati più e più volte, confetture e succhi di frutta risalenti a produzioni, addirittura, di 15 anni fa, ma potenzialmente pronti a entrare sul mercato. E poi, ancora, ambienti di lavorazione e di stoccaggio in pessime condizioni igieniche, con guano e sporcizia in vari punti. Alla fine i carabinieri del Nas hanno sequestrato quasi 700 chili di prodotti a un’azienda agricola del Bolognese, poiché, tra le varie conseguenze, a rischio botulino. L’attività dell’azienda, inoltre, è stata sospesa. 

In seguito a diversi casi di intossicazione – alcuni anche fatali – da botulino, riscontrati nelle settimane scorse tra la Calabria e la Sardegna, il comando carabinieri per la tutela della salute di Roma ha disposto, con la campagna di prevenzione Estate tranquilla 2025, un’intensificazione dei controlli in aziende e stabilimenti di produzione di conserve vegetali, confetture e succhi. 

Ed è nel corso di uno di questi controlli che sono emerse le gravi irregolarità dell’azienda agricola bolognese attiva nella produzione e nella vendita, appunto, di confetture e succhi di frutta: totale inadeguatezza delle procedure di pastorizzazione, di etichettatura e di stoccaggio sono solo alcune. Tutto questo, hanno evidenziato i Nas, "non garantisce la sicurezza delle conserve ed espone i consumatori al concreto rischio di sviluppo della tossina botulinica". 

Nello specifico, durante il controllo i Nas hanno trovato centinaia di vasetti di vetro utilizzati più e più volte, in alcuni casi pronti a un nuovo riempimento ma ancora sporchi del precedente contenuto; e poi, ancora, numerosi contenitori di confetture autoprodotte senza più chiusura sottovuoto eb, nonché 1.500 vasetti e bottiglie di confetture e di succhi risalenti a produzioni del 2010, del 2012 e del 2018, anche in questo caso senza etichettatura. Ancora, gli ambienti di lavorazione e di stoccaggio, privi di qualsiasi requisito igienico: sono state trovate ragnatele, polvere, materiali promiscui e guano, ovvero quel concime naturale formato dalla decomposizione di escrementi di vertebrati.

All’esterno della struttura, infine, i militari hanno inoltre accertato la preparazione di passata di pomodoro all’interno di un paiolo di rame arrugginito, alimentato con legname di pallet dismesso, in totale assenza dei requisiti minimi di sicurezza alimentare. Confetture e succhi, per un totale di 674 chili, sono stati posti sotto sequestro amministrativo – prodotti del valore stimato di 15mila euro – l’attività dell’azienda è stata sospesa dall’Ausl e sono state comminate sanzioni per 4.500 euro.


Fonte: Corriere.it 

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