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Serbia: le gelate apriranno le porte all’import

Colpite in particolare le drupacee, con gravi conseguenze sia sul mercato del fresco che per le industrie di trasformazione.

azione

Le gelate di aprile hanno ridotto di più di metà la produzione serba di drupacee, le perdite sono stimate in 140 milioni di dollari. Per anni la Serbia è stata un importante esportatore di frutta.
Nel 2002 la Serbia dovrà importare frutta per la prima volta.
Il ministro serbo dell’agricoltura sta preparando un piano di emergenza per aiutare i produttori di frutta più colpiti.

Secondo l’associazione serba di produttori ortofrutticoli, in conseguenza alle basse temperature e gelate del mese scorso specialmente nella notte tra il 7 e 8 aprile, in Serbia è avvenuta una catastrofe naturale. Metà della produzione preventivata di frutta è andata persa come il 20% delle uve. Il ministro serbo dell’agricoltura ha annunciato che il valore della frutta danneggiata nell’aprile 2002 è stata di 140 milioni di dollari.

Quest’anno alcuni tipi di frutta di produzione serba non saranno presenti sul mercato serbo come le albicocche, pesche, ciliegie e noci, mentre gli altri saranno presenti in quantità inferiori al solito come le mele, prugne, pere e fragole. I prodotti sono stati maggiormente danneggiati nelle pianure del paese (Vojvodina e parte della Serbia) mentre quelle nelle valli sono in condizione migliore. I frutti più danneggiati sono le albicocche, le pesche, le ciliegie e noci, il 90% delle piante in fiore è stato danneggiato.

Invece della produzione pianificata del 2002 di 967.000 ton tra tutti i tipi di frutta, come dichiarato dagli esperti del settore ortofrutticolo solo 450.000 saranno disponibili.

Anche le uve sono state danneggiate dalle gelate di aprile, dei 400,000 ton di produzione di uve previsti per il 2002, la Serbia avrà’ al massimo 320.000 ton che corrisponde al 20% meno.

Il problema minore è stato riportato dalle prugne specialmente dal tipo serbo “Pozegaca” tradizionalmente prodotta nel centro e nel sud della Serbia.
A causa del caldo clima presente questo inverno in febbraio/marzo con temperature tra i 12 e 18°c (in alcune zone fino a 20°c) la maggior parte degli alberi da frutta era già in fiore. La fioritura e’ iniziata il 28 febbraio e questa è la motivazione maggiore per il grosso danno della gelata tra il 7 e 8 aprile 2002 che ha raggiunto i -5 e -8°c, temperature non straordinarie rispetto agli ultimi anni ma incisive per i danni conseguenti alla prematura fioritura di quest’anno.

Oltre grossi danni dei produttori ortofrutticoli, rientrano anche quelli subiti delle aziende di lavorazione serbe. Queste ditte avranno molto meno materia prima per la produzione o saranno forzati a importare frutta a prezzi molto superiori a quelli normalmente pagati sul mercato locale.
La Serbia è stata per anni uno dei maggiori esportatori di frutta, ma nel 2002 diventerà per la prima volta importatore di diversi frutti, e i prezzi che normalmente erano più bassi rispetto all’Europa occidentale lieviteranno sul mercato nazionale.

Quest’anno il principale prodotto esportato dalla Serbia (frutta) è calato sia in valore che in volume (diverso tra frutto e frutto) e avrà’ ripercussioni negative sul livello globale delle esportazioni e sull’economia serba.

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