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Logistica e Trasporti

Due scioperi in Francia e Germania paralizzano l’Europa

A Calais gli agricoltori in protesta non fanno imbarcare i tir verso l’Uk, il fermo dei ferrovieri tedeschi aggrava i problemi ai porti

Situazione tesa per la logistica europea per due importanti scioperi in Francia e Germania. I cui effetti, a cascata, vanno ad aggravare la situazione già complessa nei porti per via della crisi del Mar Rosso che rallenta le merci.

Gli agricoltori francesi bloccano Calais

Gli agricoltori francesi in protesta per il taglio ai sussidi e per una politica europea che ritengono abbia standard ambientali troppo elevati rispetto ai costi da sostenere, stanno fermando da ieri il porto francese di Calais. Un gruppo di manifestanti sta impedendo l’imbarco per i porti britannici. Una fila di camion sta bloccando anche l’autostrada: è fermo anche il terminal intermodale. Secondo quanto dichiarato da un portavoce degli scioperanti, il blocco proseguirà fino alle 15 del 31 gennaio.

Gli autotrasportatori che devono imbarcarsi per il Regno Unito stanno mettendo in atto dei piani alternativi, che però non si stanno rivelando sufficienti: il porto di Dunkerque (Alta Francia) risulta al momento intasato.

In Germania ferrovieri in agitazione fino a fine mese

Nel frattempo, in Germania, a scioperare dallo scorso 23 gennaio sono i ferrovieri del sindacato tedesco Gdl contro la società ferroviaria tedesca Deutsche Bahn.

Gli effetti della protesta sono aggravati dai problemi causati al trasporto marittimo dalla crisi del Mar Rosso: colli di bottiglia nei porti europei sono all’ordine del giorno.

I costi dello sciopero tedesco, secondo le stime dell’istituto IW di Colonia, sono altissime e potrebbero raggiungere, da qui al 29 gennaio, data per cui è programmata la fine della protesta, il miliardo.

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