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15 ottobre 2025

Primo passo verso le Tea: con il progetto Tea4IT

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Via alla sperimentazione delle Tea - Tecnologie di Evoluzione Assistita  - grazie al progetto Tea4IT, nove milioni e la benedizione del governo Meloni tramite il comunicato stampa firmato da Francesco Lollobrigida, ministro all'agricoltura

Dopo i campi sperimentali attaccati e distrutti da chi proprio non vuole sentire parlare di ricerca genetica e chiede regole ferree e nonostante l'opposizione di alcune associazioni - a iniziare da FederBio, Greenpeace, Crocevia e altre- e il sostegno di altre - Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Lega Coop, Copagri e Assosementi - si alza il sipario ed entra in scena la ricerca con genome editing e cisgenesi

Stiamo parlano di tecnologie Ngt-1 ovvero nuove tecniche genomiche (Ngt) di categoria 1 con modifiche genetiche che potrebbero verificarsi naturalmente o tramite selezione convenzionale. Le piante Ngt-1 dovrebbero differenziarsi  dalle Ngt-2 equiparate gli Ogm proibiti in Europa. 

Obiettivo: dare resilienza alle colture per adattarsi al cambiamento climatico

Perché è sempre più forte la richiesta di soluzioni come le Tea? Con i cambiamenti climatici le coltura stanno diventando più deboli e come si legge frequentemente nelle dichiarazioni dei produttori si riduce il numero di sostanze necessarie per le difese delle piante.

Lo sostiene Deborah Piovan, presidente della Federazione Nazionale Proteoleaginose di Confagricoltura:  "Dal 2014 a oggi il numero delle sostanze attive revocate ammonta a 82, di cui più del 70% era utilizzato proprio per la difesa di frutticole e orticole. Altre 30 sostanze attive sono a rischio revoca nel prossimo triennio: se saranno soppresse, l’impatto ricadrà su diverse colture strategiche del nostro Paese, come mele e pere, pomodori, kiwi e uva da tavola". Più pericoli e meno difese, questa l'estrema sintesi. 

Lo scenario è preoccupante e si vuole trovare una soluzione, per quanto possibile, attraverso le Tea. L'obiettivo del programma è chiaroTea4IT : "Sviluppare varietà resilienti e di alta qualità, capaci di esprimere al meglio le caratteristiche qualitative e nutrizionali distintive delle principali colture italiane con le Tea, in particolare genome editing e cisgenesi (classificate come Ngt-1), per rafforzare la reputazione e la competitività del made in Italy agroalimentare su scala globale". 

Come si legge nella presentazione del progetto oltre l'approccio difensivo si vuole lavorare oltre alla resilienza al miglioramento del prodotto anche perché in altre parti del mondo è concesso maggiore spazio per la ricerca, l'applicazione pratica dei risultati e l'uso di sostanze che nell'Unione europea sono in via di eliminazione

Il mondo biologico: manca tracciabilità

La gran parte dei produttori sono a favore delle Tea vista l'adesione delle maggiori associazioni di rappresentanza. C'è chi chiede una ferrea regolamentazione come gli esponenti del mondo biologico. "Quello che serve assolutamente è un quadro giuridico che preveda norme rigorose di coesistenza e garantisca la protezione da contaminazioni accidentali. E serve anche che sia condotta un attenta valutazione del rischio e sviluppati metodi e strategie per identificare i prodotti derivanti dalle Ngt affinché si possano attivare i necessari controlli". Parole di  Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio in una intervista alla testata Grocery & Consumi. 

Il sostegno della politica, il ministro Lollobrigida

"Investire nelle tecnologie di evoluzione assistita significa dare strumenti concreti ai nostri ricercatori per sviluppare varietà più resilienti e rispettose dell’ambiente, capaci di valorizzare le peculiarità del made in Italy. Per questo abbiamo destinato 9 milioni per finanziare la ricerca del Crea per il progetto Tea4IT. Sostenere l'innovazione in agricoltura è una priorità del governo Meloni perché non c'è futuro senza ricerca e perché vogliamo che la nostra agricoltura sia sempre più moderna, sicura e in grado di affrontare con efficacia le sfide del cambio del clima. Le sperimentazioni con tecniche di editing genomico rappresentano una frontiera decisiva per rafforzare la competitività, la sostenibilità e la qualità delle nostre produzioni agricole e lo facciamo insieme al Crea".  Queste le parole del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Un impulso forte alla sperimentazione. 

Un polo nazionale 

L’iniziativa punta a creare un polo nazionale d’eccellenza per lo sviluppo condiviso delle Tea. In particolare si sottolinea che il polo "si pone come una voce autorevole nelle sedi nazionali e comunitarie a tutela della proprietà intellettuale dei nuovi genotipi e mira a facilitare il trasferimento tecnologico, anche attraverso le aziende agricole sperimentali del Crea, presenti nei diversi contesti pedoclimatici italiani". 

Evidente la trasparenza necessaria sulla tutela ma anche il trasferimento dei risultati della sperimentazione. "Il progetto affronterà in modo approfondito la gestione della proprietà intellettuale e lo sfruttamento dei brevetti, aspetti fondamentali per tutelare il valore dell’innovazione, a beneficio sia della comunità scientifica che dei produttori agroalimentari italiani".

Il problema non è tecnologico ma legislativo. Servono norme e condivise.  La sperimentazione in campo di queste ricerche  è resa possibile grazie a due provvedimenti: il Decreto Siccità che ha aperto la strada a nuove possibilità per la ricerca agronomica in condizioni climatiche critiche, seguito dal Decreto Agricoltura che ha ulteriormente favorito lo sviluppo e l’autorizzazione di sperimentazioni basate sulle Tea.

Lo ricordiamo si tratta di sperimentazione. "Le piante sviluppate con Tea4IT saranno sottoposte a rigorose analisi genetiche e fenotipiche per la sperimentazione in campo, autorizzata dal Ministero dell’Ambiente, al fine di verificare la corrispondenza tra i risultati di laboratorio e le reali condizioni ambientali.

Per quanto riguarda la parte più scientifica: "L’approccio multi-omico e la bioinformatica avanzata permetteranno di identificare i geni chiave e di progettare interventi di genome editing sempre più precisi e ispirati ai processi naturali, garantendo standard elevati di sicurezza e trasparenza verso la comunità e i consumatori e consentendo l’avanzamento della conoscenza anche in settori fondamentali della ricerca. Una particolare attenzione sarà dedicata alla risoluzione di uno degli ostacoli tecnici più rilevanti: la difficoltà di rigenerazione di alcune specie importanti come olivo e pesco, per estendere la possibilità di applicare le Tea all’intero patrimonio agricolo nazionale. 

Tea4IT coinvolge le università di Torino, Bologna, Milano, Tuscia, Verona, Catania, Ferrara, ma anche enti pubblici di ricerca come Cnr, Fondazione Edmund Mach, e privati come IGA Technology Services. E naturalmente i i Centri Crea di genomica e bioinformatica, orticoltura e florovivaismo, cerealicoltura e colture industriali, viticoltura ed enologia, olivicoltura, frutticoltura e agrumicoltura e foreste e legno.

La dichiarazione del presidente di Crea Andrea Rocchi 

“E' un passaggio cruciale non solo per il nostro ente, che prosegue, ampliandole e mettendole a frutto, le competenze acquisite finora in questo innovativo ambito, ma anche per la nostra agricoltura, che potrà disporre di un altro potente strumento per  essere sempre più resiliente, sostenibile e produttiva. – dichiara il presidente Crea Andrea Rocchi - E di questo devo ringraziare il ministro Lollobrigida, che ha fortemente voluto questo progetto, affidandone al Crea il coordinamento”.

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