Il British Berry Growers, l'ente industriale che rappresenta il 95% dei frutti di bosco britannici venduti nel Paese e che ne promuove il consumo, ha pubblicato un report, la Carta nazionale della colazione per bambini, che indaga il modo in cui i piccoli affrontano il primo pasto della giornata e l’impatto delle loro abitudini sulla salute e sul rendimento.
Alla sua realizzazione ha collaborato la nutrizionista Rhiannon Lambert, molto conosciuta in UK. Il rapporto raccoglie i dati più recenti, che si rivelano piuttosto negativi, e il punto di vista degli esperti evidenziando la necessità di lavorare sia sulle abitudini familiari che sul ruolo di scuole e istituzioni.
“Non si tratta di puntare il dito. Si tratta di riconoscere le realtà che i genitori devono affrontare e di offrire soluzioni pratiche e positive. La colazione è una delle migliori opportunità che abbiamo per sostenere la crescita, l'attenzione e il benessere dei bambini”, scrive il presidente Nicholas Marston nella sua introduzione.
Per Marston “è giunto il momento di avviare una conversazione aperta a livello nazionale su come far sì che il primo pasto della giornata funzioni meglio per ogni famiglia”.
L'importanza della colazione per i bambini
Una colazione bilanciata è il modo migliore per iniziare la giornata: contribuisce all'assunzione giornaliera di nutrienti, favorisce una maggiore concentrazione nello studio, è correlata a un minore senso di stanchezza durante la giornata.
Secondo la ricerca, i bambini che fanno colazione regolarmente hanno maggiori probabilità di mantenere una composizione corporea più sana, con studi che evidenziano una relazione protettiva tra il consumo della prima colazione e il rischio di sovrappeso e obesità.
Eppure, il documento evidenzia anche che, nella pratica quotidiana, spesso si finisce per accontentarsi di colazioni affrettate, povere dal punto di vista nutrizionale, o perfino del tutto assenti. In media, i bambini britannici saltano la colazione quasi sette volte al mese. Il 65% dichiara che ciò è legato all’assenza di fame, il 31% perché non gli piace ciò che gli viene offerto e il 28% perché si alza troppo tardi.
Un'abitudine sbagliata: gli esperti evidenziano che i bambini che saltano la colazione spesso non assumono vitamine e minerali essenziali per la crescita e lo sviluppo. Se protratte nel tempo, queste carenze possono compromettere sia il benessere immediato che la salute a lungo termine, con aumento del rischio di patologie croniche.
La colazione beige
Per mancanza di tempo o disponibilità economiche, molte famiglie finiscono per preferire le soluzioni comode, veloci e convenienti che spesso però corrispondono a prodotti ultra-lavorati che rappresentano circa il 60% della dieta media dei bambini nel Regno Unito.
Ciò contribuisce al fenomeno della cosiddetta colazione beige: pasti poco nutrienti e spesso ricchi di carboidrati raffinati e zuccheri aggiunti. Alimenti che forniscono energia rapida e a breve termine, ma che vengono digeriti rapidamente, con conseguente aumento della probabilità di fame e riduzione della concentrazione nel giro di poche ore. “L'assenza di nutrienti essenziali limita la loro capacità di sostenere la crescita e la funzione cognitiva”, si legge nel report.
Questi alimenti sono spesso anche molto pubblicizzati. Confezioni accattivanti, personaggi dei cartoni animati e offerte promozionali li rendono attrattivi, soprattutto quando il tempo stringe o il budget è limitato. Il 56% dei genitori tuttavia dichiara di sentirsi in colpa per la qualità nutrizionale della colazione dei propri figli.
Un’alternativa c’è: i benefici dei berries a colazione
Secondo la nutrizionista, questa situazione evidenzia la necessità di una migliore educazione alla colazione e l'importanza di coinvolgere di più gli stessi bambini nelle proprie scelte alimentari offrendo soluzioni diverse, più varie e attraenti.
I bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni avrebbero bisogno di una colazione che sostenga la loro crescita, i livelli di energia e le funzioni cognitive. Una colazione ideale dovrebbe contenere proteine, carboidrati integrali, una piccola quantità di grassi sani (tra cui, ad esempio, l’avocado) e anche una porzione di frutta o vegetali. La ricerca dei British Berry Growers sottolinea che i bambini in genere non raggiungono la quantità di frutta e verdura giornaliera raccomandata.
La colazione diventa allora un'opportunità cruciale per contribuire a colmare questa mancanza. I berries possono rappresentare un'opzione interessante, esteticamente gradevole e nutriente. Forniscono infatti vitamina C, fibre, polifenoli e antiossidanti supportando la salute immunitaria e cerebrale.
La loro dolcezza naturale li rende appetibili e ne fa un'alternativa agli zuccheri aggiunti. Non meno importante, i piccoli frutti, soprattutto quelli coltivati all’interno del Paese, possono rappresentare un'opzione sostenibile.
Scegliere le produzioni locali permetterebbe ai bambini di conoscere la provenienza degli alimenti, un altro importante strumento educativo per promuovere comportamenti alimentari sani per tutta la vita, e andrebbe a vantaggio anche dell'ambiente e dell'intera economia.

Rendere la colazione attraente
Anche rendere la colazione visivamente attraente è importante. Forme e colori possono rendere i berries anche alimenti divertenti. Una ciotola con frutta tagliata a fettine e semi, frutti di bosco e yogurt o pancake integrali serviti con una composta di frutti di bosco non sono solo equilibrati dal punto di vista nutrizionale, ma anche visivamente interessanti.
Questi tipi di pasti possono cambiare l’approccio dei bambini alla prima colazione, aumentando la loro curiosità verso nuovi alimenti e la possibilità di apprezzare l'esperienza gustativa.
Necessità di un cambiamento nelle politiche
Determinante il modo in cui questa nuova versione della colazione viene raccontata. Da evitare un linguaggio che punti sul senso di colpa o generi ansia. Il British Berry Growers suggerisce, al contrario, di presentare il cibo come carburante per il gioco, l'apprendimento e la crescita. Concentrarsi sui benefici funzionali potrebbe aiutare i bambini a capirne il valore.
Da qui l’importanza dell’intervento di governo e scuole. Il 96% dei genitori ritiene che il governo debba fare di più per garantire che i bambini ricevano frutta a colazione nelle scuole. L'opinione pubblica è anche favorevole a incentivi governativi, come sconti sui prodotti freschi.
Offrire opzioni per la colazione attraenti ed equilibrate e inserire l'educazione alimentare nel programma scolastico è considerato un valido aiuto per instaurare abitudini sane fin dalla più tenera età. È inoltre ritenuta necessaria una regolamentazione più forte sui prodotti alimentari ad alto contenuto di grassi, sale e zuccheri.
Coinvolgimento delle famiglie e delle comunità
Il ruolo della famiglia resta tuttavia primario. Una campagna nazionale potrebbe incoraggiare i genitori a sostituire cibi poco salutari con opzioni più nutrienti come i piccoli frutti. Così come coinvolgere i bambini nella scelta e preparazione dei cibi potrebbe aumentare il loro interesse per una dieta sana.
Anche aziende e rivenditori sono chiamati in causa per rendere più visibili e accessibili le opzioni salutari. Nel documento è riportato anche il punto di vista del professor Kevin Morgan, della Cardiff University che suggerisce alcuni piccoli interventi come la scelta di collocare i berries accanto ai cereali nelle corsie dei supermercati, creare offerte a pacchetto o realizzare confezioni adatte ai bambini per rendere questi alimenti più attraenti e accessibili.
Per Morgan, i rivenditori e i marchi alimentari potrebbero, o dovrebbero, dare priorità alla promozione e al prezzo dei prodotti freschi, contribuendo a garantire che gli alimenti nutrienti non siano fuori dalla portata delle famiglie a basso reddito.
La ricerca si concentra sul Regno Unito ma non è da escludere che risultati non dissimili si potrebbero riscontrare in altri Paesi, Italia compresa. La necessità di contenere le spese così come quella di ottimizzare i tempi di giornate sempre molto frenetiche sono aspetti che riguardano la quotidianità di molte famiglie italiane con il rischio che a pagarne le conseguenze siano i più piccoli.