Azioni di marketing

01 agosto 2025

Ortofrutta: lezioni di marketing dai supermercati giapponesi

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Le immagini parlano da sole. Sfogliando le fotografie scattate nei supermercati di Ginza, il cuore pulsante del lusso e dell'eleganza di Tokyo, emerge un mondo dell'ortofrutta che va decisamente oltre il concetto di semplice alimento

Qui, frutta e verdura - ormai lo sappiamo - non sono solo prodotti, ma vere e proprie opere d'arte, oggetti di desiderio e simboli di status. Per chi scrive di marketing ortofrutticolo, è una finestra su un approccio che merita una riflessione in più.

Il culto della perfezione estetica e il potere del packaging

La prima cosa che colpisce nelle foto di Giordano Giardi è la cura maniacale nella presentazione. Ogni frutto, ogni ortaggio, sembra scelto, pulito e posizionato con precisione chirurgica. Non ci sono ammaccature, imperfezioni, o foglie appassite. Il packaging è spesso minimale ma raffinato, trasparente per esaltare il prodotto, a volte avvolgente in materiali pregiati o scatole eleganti. È un messaggio chiaro: il valore percepito è altissimo

Questo insegna che, anche per prodotti di largo consumo, l'estetica è il primo veicolo di comunicazione, capace di trasformare un acquisto quotidiano in un'esperienza premium.

Da commodity a capolavoro: il prezzo è un indicatore di valore

Se i prezzi esposti vi sembreranno vertiginosi – si parla di cifre che farebbero impallidire i banchi gourmet europei per una singola mela o un acino d'uva – è perché in Giappone la frutta di elevata qualità è considerata un dono di prestigio, un simbolo di rispetto e apprezzamento. Dietro questi costi ci sono processi di coltivazione estenuanti, selezione rigidissima e una filosofia che punta alla perfezione assoluta nel sapore, nella consistenza e nell'aspetto. 

Non è solo questione di prezzo, ma di valore intrinseco riconosciuto. Per il nostro mercato, questo stimola a riflettere su come possiamo elevare la percezione di alcune delle nostre eccellenze, attraverso la narrazione della filiera, del terroir e del lavoro che c'è dietro.


Stagionalità, varietà e storytelling: il lusso della natura

Anche se le foto non lo esprimono direttamente, il mercato giapponese è profondamente radicato nella stagionalità e nella valorizzazione di varietà specifiche, spesso locali e con storie secolari. Ogni prodotto ha la sua narrazione, le sue caratteristiche uniche che vengono celebrate e comunicate al consumatore. 

Basta pensare all'uva Ruby Roman, ai meloni Yubari, o alle fragole Bijin-hime. L'approccio basato sulla specificità e sullo storytelling è una lezione fondamentale per il marketing dell'ortofrutta italiana, altrettanto ricca di biodiversità e tradizioni.

Cosa possiamo imparare?

Intanto, le immagini dai supermercati di Ginza non ci chiedono di vendere una mela a 10 euro, ma ci invitano a riflettere. Innanzitutto, serve investire nella cura del prodotto: dall'imballaggio alla disposizione sul banco, ogni dettaglio contribuisce alla percezione di qualità. 

In secondo luogo, è importante comunicare il valore, non solo il prezzo: raccontare la storia, la fatica, l'eccellenza che cresce dietro (e insieme a) ogni frutto o ortaggio.

Poi, bisogna segmentare l'offerta: identificare e valorizzare le eccellenze, creando occasioni di consumo premium. Infine, si deve esaltare la stagionalità e l'origine: fare percepire l'unicità e la freschezza del prodotto locale e di stagione.

Insomma, l'ortofrutta giapponese ci conferma che, con la giusta visione marketing, anche un prodotto quotidiano può diventare un simbolo di lusso, cultura e cura. Una sfida affascinante per il nostro settore.

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