Ingrosso

31 ottobre 2025

Ortaggi in calo, buona richiesta per il cavolo nero

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Il servizio settimanale La Borsa della Spesa, realizzato da Bmti e Italmercati in collaborazione con Consumerismo No Profit, rivela le migliori opportunità per una spesa autunnale conveniente e sostenibile.

La persistente differenza climatica tra il nord Italia, dove la temperatura è fredda e il sud, più mite, sta spaccando in due il Paese ma sta anche favorendo la produzione di ortaggi nelle zone di produzione, portando a un generale calo dei prezzi. Inoltre, la domanda per la frutta di stagione non è ancora pienamente decollata, e anche per questo i prezzi all’ingrosso tendono al ribasso.

Il punto sulla frutta

Tra la frutta fresca stagionale, le castagne si distinguono per i prezzi più bassi rispetto allo scorso anno, con la pezzatura grande che si aggira intorno a 4,50 euro/chilo e quella piccola a 3,50 euro/chilo. L'uva da tavola si mantiene stabile su prezzi convenienti, con le ultime disponibilità di uva Italia e Pizzutello, da 1,30 a 2,20 euro/chilo e della varietà senza semi intorno a 3 euro/chilo, confermando un calo generale annuo del 44 per cento.

Per quanto riguarda le mele, la produzione è ottima e sta proseguendo senza problemi; la varietà Fuji, una delle ultime entrate, è ora molto richiesta dopo la Golden Delicious, con quotazioni intorno a 1,70 euro/chilo. Infine, i melograni sono in fase di aumento produttivo, con prezzi all’ingrosso in calo che si attestano intorno a 2,20 euro/chilo. I fichi d’India mantengono una domanda regolare e prezzi all’ingrosso stabili che partono da 1.50 fino a 2,50 euro per i più grandi (-13,7% rispetto al 2024).

Come vanno gli ortaggi

Il prodotto di punta di questa settimana è la zucca, che sta registrando un boom di vendite in tutte le sue varietà, spinto dai festeggiamenti di Halloween. I prezzi sono inferiori del 17,3% rispetto allo scorso anno e, i mercati, stanno vedendo l’introduzione di una nuova varietà, la Hokkaido, i cui prezzi variano tra 0,80 euro/chilo nelle zone di produzione, come la Toscana e un euro/chilo altrove. 

Tra gli altri ortaggi, è in calo dell’8,9% rispetto a un anno fa il prezzo all’ingrosso del porro, a circa 1,20 euro/chilo, sempre più richiesto grazie alla sua versatilità in cucina. Prezzi all’ingrosso in calo di quasi il 10% rispetto ad una settimana fa e buona richiesta per il cavolo nero, a circa 1,40 euro/chilo. 

Cime di rapa vedono i prezzi in calo del 21,6% rispetto ad un anno fa, intorno a 1,30 euro/chilo grazie alle temperature miti che ne spingono la produzione. Per il radicchio, è ancora presente per poco la produzione abruzzese e sta entrando la varietà veneta che ha portato al ribasso i prezzi del lungo precoce, intorno a 2,00 euro/chilo e del tondo su 1,50 euro/chilo.

Gli altri settori

Per quanto concerne il settore ittico, le attività di pesca sono influenzate dal fermo pesca nel Tirreno e dal maltempo. Sull'Adriatico è andata molto bene la pesca di mazzancolle, mediamente sui 12 euro/chilo e di pannocchie, all’ingrosso tra 6 e 9 euro/chilo. È il periodo di abbondanza dei calamari, ideali da congelare per Natale, con prezzi intorno ai 20 euro/chilo. Inoltre, sono aumentati i quantitativi delle triglie di fango, con prezzi all’ingrosso per le piccole intorno a 5 euro/chilo e grandi intorno a 9 euro/chilo. 

Il nasello è in calo del 23% rispetto ad un anno fa, nello specifico, gli esemplari piccoli sono disponibili all’ingrosso intorno a 6 euro/chilo e i grandi a 9 euro/chilo grazie alla sua abbondanza nell'Adriatico. In alternativa al pescato, i consumatori possono orientarsi sull'orata italiana allevata, disponibile a circa 11 euro/chilo.

Infine, tra le carni, si conferma la stabilità dei prezzi del petto di pollo e della fesa di tacchino rispettivamente tra 7,65 – 8,05 e 9,25 – 9,65 euro/chilo. Sono in calo, invece, i prezzi all’ingrosso dei quarti posteriori di vitellone, tra 9,58 e 9,98 euro/chilo, con i consumi che si spostano verso i tagli di carne bovina più utilizzati nelle cotture lunghe.


Fonte: Bmti e Italmercati

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