Sostenibilità

13 maggio 2025

La frugalità come motore di diete sostenibili

378

I valori personali di ciascun individuo sembrerebbero incidere sulla scelta di uno stile alimentare sostenibile in misura maggiore rispetto alle tante campagne di sensibilizzazione e d’informazione che riguardano gli effetti relativi a salute, impatto ambientale e cambiamento climatico. 

È quanto emerge da uno studio dell’Università di Portsmouth, pubblicato su Food and Humanity Journal e riportato da Fred Searle su Fruitnet.com. La ricerca evidenzia come principi e atteggiamenti personali, radicati nell’individuo, rappresentino forti motivatori, incidendo pertanto in maniera determinante sulle scelte legate allo stile alimentare e alla sua sostenibilità. 

Spesso le campagne ambientaliste invece fanno leva su aspetti di diversa natura come il costo climatico della carne o l'impronta di carbonio degli alimenti importati. I ricercatori hanno invece messo in luce il fatto che valori personali come il senso di equità, la solidarietà e l'avversione verso gli sprechi rappresentino fattori molto più importanti per l’individuo nella scelta di un certo tipo di comportamento piuttosto che un altro. 

In modo particolare, un elemento importante è la tendenza alla frugalità intesa come propensione a valorizzare le risorse a disposizione e evitare gli sprechi. Come spiega Fruitnet.com, i ricercatori hanno intervistato 212 adulti britannici scoprendo che valori come la frugalità, il rispetto per la natura e la responsabilità condivisa sono più predittivi delle motivazioni alimentari sostenibili. 

Fruitnet.com riporta anche le dichiarazioni di Steven Iorfa, autore principale e dottorando di ricerca presso l'Università di Portsmouth: “Le persone non cambiano ciò che mangiano solo perché viene detto loro che è dannoso per il pianeta – spiega - Cambiano perché si collegano a qualcosa di più profondo, a un valore che già possiedono, come non sprecare il cibo o trattare gli altri in modo equo”. 

Anche le tematiche ambientali possono avere un ruolo nell’influenzare la sostenibilità delle scelte. Tuttavia lo studio sottolinea che tali aspetti, come per esempio il piacere per la natura o la fiducia nella scienza, hanno un impatto inferiore rispetto ai più forti valori intrinseci. 

Le scelte sostenibili? Un elemento culturale

Aspetti come l’attenzione alla provenienza locale del cibo, alla stagionalità o al benessere degli animali sembrano essere legati a valori personali, molto di più di quanto si pensasse in precedenza.

Alla luce di ciò, i ricercatori suggeriscono pertanto di modificare le modalità attraverso cui vengono presentate le tematiche legate alla sostenibilità: meno dati e direttive o messaggi che fanno leva sul senso di colpa e più attenzione a ciò che gli individui sperimentano in prima persona, ai valori e alla quotidianità. 

Secondo i ricercatori, affrontare la sostenibilità come un elemento culturale più che scientifico inserendo concetti come intraprendenza, responsabilità locale ed equità nelle campagne di promozione e sensibilizzazione, nelle politiche ambientali, nei programmi scolastici potrebbe portare a risultati efficaci. 

“Se incontriamo le persone dove sono, attingendo a valori come la frugalità o l'equità, abbiamo molte più probabilità di vedere un cambiamento duraturo”, ha spiegato Iorfa a Fruitnet.com. La professoressa Lisa Jack, della facoltà di Economia e diritto dell'Università di Portsmouth, ha inoltre dichiarato: “Riceviamo molti consigli su come evitare gli sprechi alimentari e la moda veloce per aiutare il pianeta. Dobbiamo rivedere la sostenibilità come una questione di valori, non solo di informazioni”. 


Fonte: Fruitnet.com

Potrebbe interessarti anche