Economia e costi

29 luglio 2025

Frutta e verdura più costose: colpa del climate change

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Non è solo una percezione diffusa: la correlazione tra i cambiamenti climatici e l’aumento dei prezzi di frutta e verdura in varie parti del mondo è stata confermata da uno studio condotto da Maximilian Kotz, esperto del Barcelona supercomputer center, centro di ricerca pubblico spagnolo, insieme a Markus G Donat, Tom Lancaster, Miles Parker, Pete Smith, Anna Taylor e Sylvia H Vetter, appena pubblicato da Iop Publishing ltd. 

Dal titolo Eventi climatici estremi, impennate dei prezzi dei generi alimentari e relativi rischi sociali più ampi, lo studio ha raccolto le notizie riportate dai media nazionali e internazionali, statistiche governative e altre fonti ufficiali tracciando un quadro globale della situazione. 

Come riporta anche SkyTg24, sono 16 i casi analizzati in 18 Paesi del mondo dove diversi prodotti alimentari, tra cui frutta e verdura, hanno subito aumenti repentini di prezzi. Tale constatazione è messa in correlazione con i numerosi eventi estremi che si sono verificati negli ultimi anni: caldo, siccità e precipitazioni talmente intensi da superare tutti i precedenti storici antecedenti al 2020. 

Eventi che, danneggiando la produzione, si traducono in carenze di approvvigionamento e inflazione. L’aumento dei prezzi è percepito anche dall’opinione pubblica che ne fa il secondo effetto del cambiamento climatico più citato, dopo il caldo estremo stesso. 

Alcuni esempi

Nel novembre 2022, ad esempio, il prezzo delle verdure in California e Arizona è aumentato dell'80% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente a seguito della forte ondata di calore estremo e della siccità di quell'estate. 

Il 2024, in particolare, è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale con temperature che hanno superato per la prima volta di 1,5 °C le condizioni climatiche preindustriali. Lo scorso settembre, i prezzi dei cavoli in Corea del Sud sono aumentati del 70% rispetto all'anno precedente, sempre a seguito di un'ondata di calore verificatasi ad agosto. In Messico, una grave siccità ha generato, secondo lo studio, a un aumento del 20% dei prezzi di frutta e verdura a inizio anno.

Il prezzo delle patate nel Regno Unito è aumentato del 22% da gennaio a febbraio 2024 dopo un inverno piovoso. Tra giugno e agosto dello stesso anno, in Cina i prezzi degli ortaggi sono aumentati del 30% rispetto al 2023. 

I ricercatori osservano anche che i contesti socioeconomici più complessi possono modulare la risposta dei prezzi, ad esempio quando si combinano con variazioni della domanda, interruzioni dei trasporti o speculazioni. 

Conseguenze economiche e sociali

Tra gli effetti sottolineati anche lo stress da calore sui lavoratori agricoli o i danni alle infrastrutture causati dalle inondazioni. I dati, secondo lo studio, indicano che gli effetti del caldo sui prezzi dei prodotti alimentari determinano un aumento dell'inflazione complessiva, con rischi importanti soprattutto per le economie in via di sviluppo. 

Oltre a avere delle ripercussioni in campo economico, la situazione porta con sé anche dei rischi sociali. L’aumento dei prezzi di frutta e verdura potrebbe spingere infatti parte della popolazione, quella più sensibile a tali variazioni, a preferire cibi meno salutari ma anche meno costosi oppure a scegliere di spendere una percentuale maggiore del proprio reddito per l'alimentazione a scapito di altre spese importanti. 

L’aumento dei prezzi potrebbe riflettersi su un peggioramento della qualità dell’alimentazione e delle condizioni generali di salute con un potenziale aumento del rischio di patologie legate alla nutrizione.

A partire dagli eventi climatici estremi, in sostanza, le conseguenze potrebbe arrivare all’aumento della disuguaglianza economica e della pressione sul sistema sanitario fino a paventare timori di disordini politici e sociali. 

Prospettive e suggerimenti

I casi presi in esame dimostrano l'urgenza di attuare politiche che riducano le emissioni di gas serra e limitino il riscaldamento globale, ma anche misure per prevenire o mitigare i rischi sociali.

Le previsioni climatiche stagionali e pluriennali possono offrire un indizio precoce dell'esposizione a breve termine agli eventi climatici estremi e al loro impatto sui raccolti, aiutando i produttori a compire scelte colturali precise o programmare interventi e ripercussioni. Secondo i ricercatori, le previsioni climatiche posso essere utili a prevedere anche i prezzi di alcune materie prime. 

Fondamentali poi strategie di adattamento a lungo termine. Il cambio di coltura e l'irrigazione sono considerati aspetti importanti, ma la ricerca evidenzia anche alcune sfide relative al loro uso concreto. Anche la ricerca scientifica multidisciplinare ha un proprio ruolo nel tracciare gli effetti sui vari sistemi produttivi e economici e quantificarne la probabilità, l'entità e la distribuzione. 

I ricercatori pongono l’accento anche sulla necessità di politiche che rafforzino la resilienza delle famiglie. Questi potrebbero includere, ad esempio, programmi di sicurezza sociale e nutrizionale rivolti a soggetti a rischio come bambini, donne incinte e anziani. 

Tra gli obiettivi principali, evidenziano i ricercatori, ci dovrebbe essere quello di garantire l'accessibilità economica dei prodotti alimentari sotto la pressione dei cambiamenti climatici. Politiche di questo tipo potrebbero incontrare vincoli finanziari, ma anche limitare potenziali effetti secondari collegati a aspetti sanitari e tensioni politiche.

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