Come già riferito da myfruit.it, la Sinu (Società italiana di nutrizione umana) ha proposto di recente una nuova versione grafica della piramide alimentare pensata anche alla luce delle mutate abitudini quotidiane e dei dati scientifici che evidenziano ancora di più lo stretto legame fra uno stile alimentare corretto e un buono stato di salute.
Il risultato è un modello che mette in risalto i benefici di un consumo giornaliero di frutta e verdura. Questo loro ruolo, essenziale per il benessere, gli ha permesso di conquistare la base della piramide, come elemento che non deve mai mancare nella quotidianità di grandi e piccoli.
Patate: meglio una o due volte a settimana
A seguito di questo aggiornamento, le patate hanno invece lasciato il loro posto tradizionale, a fianco di grano e altri cereali, per salire a un livello superiore, dove si trovano gli alimenti per cui è consigliato un consumo che non superi un paio di occasioni a settimana.
Questo aspetto ha attirato l'attenzione de La cucina italiana e della giornalista Angela Altomare che ha intervistato sull'argomento il professor Francesco Sofi, docente di Scienze dell’alimentazione all’Università degli studi di Firenze e direttore della Sod di nutrizione all’azienda ospedaliera universitaria Careggi nonché membro del comitato scientifico della Sinu. Sofi è proprio tra coloro che hanno lavorato alla stesura della nuova piramide alimentare della dieta mediterranea in cui le patate sono viste sotto una luce diversa.
Una novità su cui riflettere visto che si tratta di un alimento molto utilizzato in cucina e apprezzato anche dai più piccoli. E' proprio sulle consuetudini che l'esperto si sofferma: "Questo cambiamento rispetto alla versione precedente è dovuto sia alle abitudini diffuse in cucina e a tavola sia ad alcune considerazioni nutrizionali che sono emerse negli anni - spiega Sofi a La cucina italiana - Le patate, infatti, a tavola vengono sempre più utilizzate come contorno e non più come principale fonte di carboidrati del pasto e associate a cereali o derivati come la pasta e il pane".
Scelte che però non soddisfano a pieno le esigenze di una nutrizione bilanciata. Le patate infatti hanno un indice glicemico che, pur cambiando a seconda del tipo e del metodo di cottura, si mantiene abbastanza elevato. Un consumo quotidiano pertanto potrebbe determinare un aumento dei livelli di glucosio post-prandiale.
"Rispetto alle stesse quantità caloriche di cereali integrali, è associato negli studi a un rischio maggiore di aumento di peso e di diabete di tipo due. Per questi motivi, le patate non possono essere considerate un’alternativa equivalente ai cereali come fonte di energia e carboidrati", aggiunge l'esperto.
Un'alternativa a parte dei cereali
Come e quando gustarsi al meglio delle gustose patate? Una porzione sufficiente si aggira sui 200 grammi. Sconsigliata la sua introduzione come contorno in pasti in cui sono già presenti cereali. Piuttosto possono, in parte, sostituirli.
Come riporta La Cucina Italiana, le raccomandazioni nutrizionali indicano di consumare le patate in combinazione con una porzione ridotta di cereali oppure come contorno se non sono presenti altre fonti importanti di carboidrati.
Anche se è piuttosto diffusa l'abitudine di considerare le patate un contorno, in alternativa alle verdure, dal punto di vista nutrizionale la scelta non è equivalente. In queste ultime, ad esempio, sono presenti molte più fibre, minerali e acqua.
"Non devono essere un contorno o una portata in più, ma un’alternativa a una quota di cereali e di loro derivati, da mettere in tavola solo in un pasto a settimana", dichiara Sofi a La cucina italiana. Meglio poi se bollite, arrosto o cotte al vapore piuttosto che fritte.